sabato 30 giugno 2007

perché le domande sull'amore

L'approfondimento sull'amore potrebbe sembrare secondario. Prima di proseguire, è utile ricordare qual è il suo scopo.
La soluzione che ho proposto è che Voldemort torni a essere sconfitto dalla forza del sacrificio che nasce dall'amore. Feanor dice che dovrebbe essere sciocco per ripetere l'errore, e Voldemort sciocco non è.
E tuttavia ci sono realtà profonde che è difficile capire se non se ne è fatta esperienza. Nel Principe Mezzosangue Silente dice che Voldemort non ha mai conosciuto l'amore. Per questo non lo capisce, per questo lo sottovaluta. La possente magia evocata da Silente dopo il sacrificio di Lily sembra a Voldemort un vecchio trucco. Domando: condividiamo il punto di vista di Voldemort, o quello di Silente?
Io però non suggerisco che il sacrificio di Silente sia identico a quello di Lily. Penso che sia più pontete ancora. Silente non è padre di Harry, e non è legato a lui dal sangue. Che Silente possa essersi sacrificato per Harry, Voldemort non l'immagina nemmeno nel suo sogno più buio, direbbe Gandalf. Per immaginarlo occorre conoscere l'amore. Di conseguenza, neppure gli passa per la testa che dal sacrificio di Silente possa derivare una protezione ancora più potente di quella nata dal sacrificio della madre.

venerdì 29 giugno 2007

affetto, eros e amicizia

Proviamo a enumerare le principali forme che l'amore può assumere.

C'è l'affetto familiare, che racchiude in sé l'amore filiale e quello materno (e molte altre forme). Questo è il più naturale: il primo che si sperimenta e quello di cui più difficilmente si può fare a meno. Harry ne è stato deprivato per molti anni e ne è quasi affamato. La signora Weasley percepisce il suo bisogno e lo tratta come un figlio.

C'è quello che gli antichi chiamavano eros e ritenevano invincibile. Ma anche eros non è sempre lo stesso. Ciò che lega Ron a Hermione è molto più profondo di ciò che lo lega a Lavender. Ciò che lega Harry a Ginny è molto più profondo di ciò che lo legava a Cho.

E poi c'è l'amicizia, che lega Ron a Harry e Harry a Hermione. Anche l'amicizia ha diversi gradi e diversa intensità. Dalle prime simpatie del primo anno a Hogwarts, alla condivisione dell'avventura, alla confidenza crescente, fino alla lealtà che arriva a rischiare la vita, c'è una crescita che fa da filo conduttore di tutti i libri.

Non vorrei sostenere la superiorità dell'una o dell'altra forma di amore, ma piuttosto riconoscere le peculiarità di ciascuna, per poi chiedersi quale è capace di dispiegare la sua protezione su Harry.

i nomi dell'amore

Eravamo rimasti alle diverse forme che prende l'amore. Una di esse sembra legata a una magia antica. Per scoprire quale sia la magia antica, occorre sapere riconoscere e distinguere le forme dell'amore. Un filo le unisce tutte, ma ci sono differenze importanti.

Ron ama Hermione e ama le cioccorane. Il verbo è lo stesso, ma il suo significato è diverso. Non è neppure la stessa cosa l'amore di Ron verso Lavender e quello verso Hermione.
Ci sono legami fra Harry e Cho, fra Harry e Ginny, fra Harry e i fratelli Weasley, in primo luogo Ron. Anche Molly Weasley ama Harry e ne è riamato. C'è un legame fra Harry e i genitori, un legame fra Harry e Sirius e Silente.

Possiamo dare un nome a ciascuna specie di amore?

amore di madre

Vorrei tornare sull'argomento centrale, che avevo chiamato il segreto di Silente. Si tratta della chiave di volta della ricostruzione che ho proposto. Se cadesse, porterebbe con sé nella rovina l'intero edificio.

Come prima approssimazione avevo ipotizzato che il sacrificio di Silente ristabilisse su Harry la protezione che a suo tempo era stata stabilita dal sacrificio di Lily. Proponevo di stabilire un'analogia fra i due sacrifici. Ora bisogna approfondire la questione.

Il sacrificio di Lily ha protetto Harry da Voldemort, che non può neppure toccarlo. Ma non, per esempio, da altri Mangiamorte. L'ha protetto dall'assassino, non da altri. Se il sacrificio di Silente proteggesse Harry soltanto da Piton, non servirebbe a nulla. Per raggiungere il suo scopo, che è quello di proteggere Harry da Voldemort, occorre che il sacrificio di Silente abbia una portata maggiore di quello di Lily.

Lily e Silente amano entrambi Harry, ed entrambi sono disposti a dare la vita per lui. Ma ci sono anche delle differenze. Penso che le differenze si ripercuotano sulla portata della protezione lasciata su Harry.

Senza ridurre in alcun modo il valore del sacrificio di Lily Potter, vorrei ora esaminarne i limiti. Vorrei comprenderlo meglio.

L'amore di una madre è una delle forze più grandi che ci sono al mondo. Si tratta di una profondissima inclinazione, radicata nella natura dell'uomo. Una forza che comincia dalla nostra dimensione animale: nei mammiferi le madri si prendono cura dei figli. Li allattano, innanzitutto, ma non solo: li proteggono, insegnano loro a camminare e a comunicare. Da questa condotta sociale derivano importanti benefici: diventa più facile perpetuare la specie.

Quando i cuccioli sono minacciati, i mammiferi li proteggono. E la madre è l'ultima protezione. Non sempre c'è il padre, ma la madre è lì, come ultimo baluardo. Non però fino a sacrificare la vita. Per la specie è importante salvare i cuccioli, ma è ancora più importante che si salvi la madre.

L'essere umano porta più oltre questo amore. Una donna che concepisce un figlio e lo porta in grembo sperimenta la crescita del figlio, ma anche la propria. Un grande cambiamento è avvenuto in lei: è diventata madre. Quando riflette su ciò che le è accaduto e sta ancora accadendo, riconosce nella nuova realtà il bene più grande sperimentato fino a quel momento. Un bene che può dar senso alla sua vita.

Quando parliamo di senso della vita, ci collochiamo a un livello propriamente umano: è l'uomo che, con l'intelligenza, è capace di confrontare i beni che i sensi gli presentano con altri che non sono visibili. In questo modo, il bene specifico viene messo in un contesto più grande. Nel contesto più grande diventa possibile il sacrificio: si può rinunciare a un bene, per sceglierne uno più grande.

Diventa possibile persino il sacrificio della vita: la madre può amare la vita del figlio più di quanto ami la propria stessa vita. Così fa Lily, fino al punto di dare la vita per salvare Harry.

Senza nulla togliere alla grandezza del suo sacrificio, ne rileviamo un limite. Lily si sacrifica per Harry, che è carne della sua carne, sangue del suo sangue. L'amore di Lily è sommo per intensità, ma limitato quanto alla sua portata. Non va oltre i legami familiari. Il sacrificio compiuto è sommo, ma compiuto a vantaggio della sua carne e del suo sangue. La protezione che ne deriva è intensissima, ma limitata al suo sangue.

nasce il blog Terra di Mezzo

Vi annuncio la nascita di un nuovo blog intitolato "Terra di Mezzo", all'indirizzo: http://palantir-terradimezzo.blogspot.com/

Ho preferito riservare subito il nome, ma comincerò a scrivere attivamente sul blog a metà settembre. Per ora Harry si prenderà ancora tutto il tempo.

Chi fosse interessato può già scrivere i suoi commenti, che saranno utili per definire gli argomenti da discutere.

giovedì 28 giugno 2007

leggere The Deathly Hallows in inglese?

Alcuni di noi hanno già deciso di leggere Harry Potter and the Deathly Hallows in inglese. Altri si domandano: ci provo o non ci provo? Il mio inglese è così così: se poi non ci riesco?

Mi permetto due consigli. Il primo: a provare non c'è nulla da perdere. Anzi, si impara moltissimo inglese.

D'altro canto, è più facile cominciare con un libro che si è già letto in traduzione italiana. Il guaio è che nessuno di noi ha mai letto the Deathly Hallows in italiano. Come fare?

Ecco il secondo consiglio: allenarsi rileggendo Harry Potter e il principe mezzosangue in lingua inglese, col dizionario chiuso. Quando si trova qualcosa che non si capisce, meglio proseguire senza fermarsi. Si possono fare congetture: questa parola potrebbe voler dire questo, o quest'altro, o quest'altro ancora. La volta successiva che si ritrova la parola, si scarta un significato possibile. Così le possibilità si restringono, e ci si avvicina alla soluzione. Un po' ci siamo allenati...

la horcrux-medaglione è stata distrutta?

Il post su Kreacher ha avuto così tanto commenti, che mi sembra utile fare il punto sul medaglione. La horcrux è stata distrutta o no? E il medaglione che fine ha fatto?

Il medaglione viene trovato in Harry Potter 5° nel "riordino" di casa Black. Nessuno riesce ad aprirlo. La frase sembra indicare che ci hanno provato diverse persone in diversi modi. Trattandosi di maghi, avranno usato la magia. Ciò sembra indicare che il medaglione è protetto da qualche magia, anzi da un incantesimo di potenza superiore all'ordinario.

Il dato quadra molto bene con l'ipotesi che si tratti proprio del medaglione di cui Voldemort ha fatto una horcrux. Sappiamo con certezza come sono state distrutte due horcrux.
La prima è il diario di Tom Riddle. Harry ha conficcato una zanna di basilisco nel diario e lo ha distrutto. Il veleno del basilisco è potentissimo e mortale. Senza sapere che si trattava di una horcrux, Harry ha fatto ricorso a una magia abbastanza potente da distruggerla.

La seconda è l'anello neutralizzato da Silente. La horcrux aveva una protezione potente, che ha bruciato la mano di Silente. Ancora più potente dev'essere stato la magia a cui ha fatto ricorso Silente. L'anello però esiste ancora, a differenza del diario è stato distrutto. Mentre Harry ha distrutto tutto, Silente ha usato una magia più selettiva. Sembra cioè che abbia tolto di mezzo il frammento di anima di Voldemort che era nell'anello, senza distruggere l'anello. L'anello ha cessato così di essere una horcrux ed è tornato un anello comune.

Ho ipotizzato che una terza horcrux fosse l'osso del padre di Tom Riddle. Secondo la ricostruzione che ho proposto, l'incantesimo compiuto al cimitero è consistito nel trasferire in un nuovo corpo, ricavato da carne e sangue, il frammento di anima di Voldemort che era racchiuso nell'osso del padre. In questo caso, la horcrux è stata usata per il suo scopo: più che distrutta, è stata consumata. Ora nell'osso non c'è più un frammento dell'anima di Voldemort.

Riassumiamo: del medaglione trasformato in horcrux abbiamo avuto notizia in Harry Potter 5°. Sembra che in quel momento il medaglione il medaglione fosse ancora una horcrux. Dopo ne abbiamo perso le tracce.

Resta una domanda su Regulus. Se Regulus sapeva il segreto delle horcrux, sapeva anche che non bastava conservarle: andavano distrutte. Più facile dirlo che farlo, però: forse stava ancora cercando il modo, quando la sua defezione è stata scoperta ed è stato ucciso.

Kreacher sapeva che il medaglione era una horcrux? Direi di sì, se Regulus si è servito di Kreacher per superare le protezioni.

Kreacher lo ha detto a qualcuno? Direi di no: Regulus avrà preso qualche precauzione. Il minimo che poteva fare era ordinare a Kreacher di non dire a nessuno che il medaglione era una horcrux. Specialmente di non dirlo a Voldemort, che Regulus sa essere in vita grazie alle horcrux. Sembrerebbe logico anche ordinare a Kreacher di non portarla a Voldemort.

Però ci sono molte altre cose che Kreacher potrebbe fare. A Voldemort non occorre usare la horcrux: gli basta che sia ben nascosta. Fino alla morte di Silente lo è stata.

mercoledì 27 giugno 2007

Kreacher!

Ormai siamo arrivati alla risposta. La scelta più ovvia per Regulus non è forse Kreacher? Non che a Kreacher andasse a genio l'idea, ma Regulus avrebbe potuto ordinargli espressamente di accompagnarlo, e poi di non parlare con nessuno dell'accaduto.

Kreacher non è un "mago adulto", ma un elfo domestico. Voldemort disprezza tutti gli esseri che considera inferiori. Come ha sottovalutato Harry, così sottovaluta gli elfi domestici. Come Silente si è preso Harry sulla barca ed è passato, così Regulus potrebbe essersi portato Kreacher sulla barca senza ostacoli.

Ma poi, sull'isola, temo che Regulus non sia stato gentile con Kreacher come Silente lo è stato con Harry. Specie con un tipo come Kreacher. Specie con quello che sappiamo sul modo in cui i Black sono abituati a trattare Kreacher. Difficile per Regulus non cogliere l'occasione: invece di bersi lui la pozione, non l'avrà forse fatta bere a Kreacher?

Sappiamo che la pozione non è affatto salutare. Sappiamo che Kreacher è sempre stato difficile, ma a un certo punto è impazzito. Non sarà impazzito bevendo la pozione?

Questo porta a un'altra domanda. Le strane parole che Silente pronuncia nel bere la pozione, non starebbero meglio in bocca a Kreacher?

in che modo R.A.B. ha raggiunto il "locket" (medaglione)?

Una domanda è ancora rimasta senza risposta: in che modo Regulus Black (R.A.B.) ha raggiunto il medaglione? Chissà che non siamo sulla strada di una nuova rivelazione.

Alcuni lettori hanno suggerito che Regulus Black conoscesse gli artifici usati da Voldemort. Sembra un buon suggerimento. Potremmo partire di lì. Ma non basterebbe conoscere gli artifici di Voldemort, se Regulus non escogitasse un modo per superarli. Quali sono allora gli artifici?

Voldemort ha protetto la horcrux con sbarramenti che pensava insuperabili. Invece sono stati superati due volte, prima da R.A.B., poi da Silente. Non sappiamo ancora come ha fatto Regulus, sappiamo invece come ha fatto Silente.

Fra i diversi sbarramenti, due sono legati fra loro, in modo tale che chi supera il primo non possa superare il secondo. La barca che conduce all'isola può essere usata da un solo mago alla volta. Quindi, pensava Voldemort, chi arriva all'isola ci arriva da solo. La pozione invece toglie a chi la beve la forza di terminare. Per terminare, ha bisogno dell'aiuto di un'altra persona. Se l'intruso è solo non può terminare.

Perciò Silente prega Harry di ordinargli di finire. Così supera il secondo sbarramento. Ma come ha fatto a superare il primo? Perché Harry ha potuto raggiungere l'isola insieme con Silente?

La risposta è data da Silente: Voldemort non ha neppure preso in cosiderazione la possibilità che un minorenne come Harry potesse arrivare fin lì. Per Voldemort, i poteri di Harry sono trascurabili. Harry, agli occhi di Voldemort, non è un vero mago. Non sarebbe la prima volta che Voldemort sottovaluta Harry... e potrebbe non essere l'ultima.

La barca può portare solo un vero mago alla volta. Il mago è Silente. Ma Silente
non sottovaluta Harry. Non considera umiliante chiede il suo aiuto. Così, con l'aiuto di Harry, può bere la pozione.

Ora rifaccio la domanda: Regulus si è fatto aiutare da qualcuno?

segreto e mistero

Il primo post sulle parole della profezia era un po' arido. Perché? Perché era un ragionamento meramente confutativo. Non proponeva nulla di positivo, ma si limitava a dimostrare che una certa interpretazione della profezia era infondata. Per farlo, usavo la logica aristotelica della confutazione. Tuttavia, una volta sgombrato il campo dalle interpretazioni errate, rimaneva da fare il lavoro positivo. Rimaneva da individuare quella forza che spinge Harry ad agire.

Nel post successivo ricordavo che la profezia non annulla la libertà di Harry né quella di Voldemort. La libertà è una realtà positiva, in grado di spiegare in modo adeguato le loro azioni. Agiscono perché vogliono farlo.

Anche il discorso positivo ha una sua difficoltà. Possiamo parlare a lungo di libertà, senza andare oltre la superficie.

Un esempio: né Harry né Voldemort sono costretti ad agire dalla profezia. Potremmo dire che entrambi agiscono liberamente. Ma così resteremmo in superificie: la libertà di Harry e quella di Voldemort sono forse uguali? Non sembra proprio: Voldemort, nell'apprendere un frammento della profezia, agisce subito, quasi fosse costretto. Harry invece riesce a guadagnare una libertà superiore: riesce a riconoscere il motivo per cui agisce.

In teoria sappiamo che il motivo è l'amore. Ma che significato diamo all'amore?

Dal significato che diamo all'amore dipende il significato che diamo alla libertà.

In un certo senso, tutti sanno che cos'è l'amore. Tutti si rendono conto che l'amore è una forza primordiale. Tutti, in una certa misura, fanno esperienza dell'amore. Ma non tutti lo conoscono a fondo come Silente. Lo stesso Harry, alla fine del capitolo "Horcruxes" del 6° volume, sulle prime mostra di non avere grande stima dell'amore. Quando Silente ripete che Harry, a differenza di Voldemort, è capace di amare, quasi quasi gli scappa detto: "big deal". Che vuol dire "bella roba", o anche "bell'affare": Harry vorrebbe un potere più pratico, da usare nel duello contro Voldemort, non questo potere sfuggente e impalpabile.

In seguito capisce che questo potere lo rende capace di scendere nell'arena non da schiavo, ma da uomo libero. Un po' come Massimo nel film Gladiator. Apparentemente è schiavo come gli altri gladiatori, ma dentro di lui c'è una forza che lo rende libero.

Non dice forse Silente che l'amore è la più grande delle forze studiate nel dipartimento dei misteri? L'amore è un mistero. Si può dire che Harry si sta addentrando in un mistero. Noi cerchiamo di svolgere un percorso simile. Al limite, potremmo anche avere scoperto il segreto di Silente, senza avere ancora svelato il mistero.

E che differenza c'è fra segreto e mistero?

martedì 26 giugno 2007

che cos'altro vorresti vedere nel Palantir?

Il risultato finale del sondaggio è:
5 voti per il Signore degli Anelli
4 per le Cronache di Narnia
1 per la Storia infinita
3 per altri libri.

Ho perciò aperto un blog sul Signore degli Anelli, all'indirizzo palantir-terradimezzo.blogspot.com. Per il momento non lo aggiornerò, ma chi ha interesse per argomenti specifici può già scrivere commenti.

Forse ne aprirò un altro sulle Cronache di Narnia e altre opere di C.S. Lewis.


A questo punto tolgo il sondaggio, e prego chi ha indicato "altri libri" di scriverne il titolo.

prior incantatio

Giada e Alena hanno sollevato la questione della prior incantatio. Secondo Harry Potter 4°, si tratta della interferenza che si stabilisce fra due bacchette magiche che hanno lo stesso "cuore", nel raro caso che vengano usate l'una contro l'altra. La bacchetta di Harry e quella di Voldemort racchiudono in sé una piuma della stessa fenice, cioè di Fanny. Invece di prodursi gli incantesimi previsti, una delle due bacchette costringe l'altra a rievocare gli ultimi incantesimi compiuti, ma in ordine inverso.

La prior incantatio ha giocato un ruolo nel Calice di fuoco, consentendo a Harry di scamparla.
Di conseguenza, la prior incantatio è diventata una preoccupazione di Voldemort, che vuole uccidere Harry con l'avada kedavra, usando la propria bacchetta. Per evitare il ripetersi della prior incantatio, potrebbe precedere l'incantesimo difensivo di Harry (come nella battaglia al ministero della magia), oppure disarmarlo.

Visti i precedenti, però, non sarebbe strano se Voldemort fosse divorato dal timore di fallire ancora. Spinto dal timore, cercherebbe di premunirsi contro la prior incantatio. Molti suggeriscono che Voldemort avrebbe rapito Olivander per estorcergli una soluzione al problema. Può darsi che ci riesca. Fin qui è un problema di Voldemort.

Abbiamo ipotizzato che l'avada kedavra di Voldemort torni a riflettersi sul suo autore, distruggendolo. Perché ciò accada, occorre che Voldemort si senta libero di lanciare l'avada kedavra contro Harry, senza temere conseguenze.

Se l'avada kedavra decisivo venisse lanciato da Voldemort, Harry non dovrebbe fare nulla per superare il problema della prior incantatio.

Potremmo vedere nel rapimento di Olivander un'ulteriore conferma della conclusione proposta nel post "il segreto di Silente". A meno che Voldemort sia disarmato, Harry non sarebbe in grado di lanciare l'avada kedavra decisivo: sarebbe bloccato dalla prior incantatio. L'unico che ha fatto qualcosa per superare la prior incantatio è Voldemort, quindi l'avada kedavra decisivo dovrebbe essere lanciato da Voldemort, con esito ben diverso da quello che si aspettava.

una strada più semplice

Ho cercato di sgombrare il campo da una certa interpretazione della profezia, secondo cui alla fine dovrebbero morire sia Harry che Voldemort. Altri hanno ricordato che ci sarebbe un modo più semplice di farlo, alla luce delle ultime pagine del capitolo "Horcruxes" (in inglese) in Harry Potter 6°.

Silente dice chiaramente che la profezia ha il valore che le danno Harry e Voldemort. Ha valore per Voldemort, perché ha deciso di agire scegliendo liberamente di uccidere Harry. Ha valore per Harry, perché vuole distruggere l'assassino dei suoi genitori e di tanti amici. Secondo Silente, il motivo per cui lotteranno all'ultimo sangue è perché lo vogliono fare, non perché lo dice la profezia. Harry capisce e riconosce le parole di Silente come vere. Forse dovremmo chiedere a Voldemort che ne pensa...

che cosa dice davvero la profezia?

Oggi ho letto il commento di Alena, che chiama in causa la profezia riportata alla fine di Harry Potter 5°. La ringrazio di avere sollevato un argomento tanto importante. Ogni tanto si legge che, secondo la profezia, sia Harry sia Voldemort devono morire, l'uno per mano dell'altro.

Io avevo letto la profezia in inglese e ne ricavavo una cosa diversa, e cioè che uno dei due sarebbe morto e l'altro sopravvissuto.

Ovviamente, la Rowling è responsabile solo del testo inglese. Il traduttore di Harry Potter 5° ha commesso parecchi errori. Il più celebre è la traduzione di "locket" con "lucchetto", anziché medaglione. Come potrebbe lo sventurato lettore italiano riconoscere il medaglione di RAB?

Cito perciò la profezia in inglese, che è l'originale: "either must die at the hand of the other for neither can live while the other survives".

Si tratta di una sentenza complessa, che contiene un doppio enunciato.

Il secondo enunciato è più facile da tradurre: "nessuno dei due (neither) può vivere mentre l'altro sopravvive." Questo esclude che alla fine del 7° Harry e Voldemort sopravvivano entrambi. Per i lettori può sembrare ovvio, ma non così per i personaggi: è dalla profezia che Harry ricava la certezza che non potrà salvarsi con la fuga. Può solo affrontare Voldemort.

Il primo enunciato è ambiguo, come si conviene a una profezia. Può essere tradotto: "devono morire l'uno per mano dell'altro", cioè "ciascuno dei due deve morire per mano dell'altro". Ma può anche essere tradotto: "uno (dei due) deve morire per mano dell'altro".

Anche se non potessimo sciogliere l'ambiguità, saremmo sempre certi della morte di almeno uno dei due. Resteremmo nel dubbio sulla sopravvivenza dell'altro.

Forse però si può sciogliere l'ambiguità, ma a costo di un esame accurato della logica della frase. Scusate se il linguaggio diventa un po' tecnico, ma penso che il dubbio possa essere sciolto solo facendo molta attenzione. Uomo avvisato mezzo salvato!

Quando un enunciato è equivoco, l'ambiguità si può sciogliere solo ricorrendo al contesto. Nel contesto i due enunciati sono legati dalla congiunzione "for", che esprime un legame di causalità e in italiano sembra doversi tradurre "poiché". Questo vuol dire che il secondo enunciato motiva il primo. Dice la causa per cui si avvera il primo enunciato.

Ora, il secondo enunciato può essere causa del primo, soltanto a condizione che il primo enunciato si interpreti così: "uno (dei due) deve morire per mano dell'altro". In questa interpretazione, infatti, il secondo enunciato è causa sufficiente del primo. Se sappiamo che "nessuno dei due può vivere mentre l'altro sopravvive", se ne può dedurre correttamente che "uno (dei due) deve morire per mano dell'altro". Ciò perché siamo certi che almeno uno dei due deve morire.

Invece, se il primo enunciato andasse interpretato "devono morire l'uno per mano dell'altro", il secondo non sarebbe più causa sufficiente del primo. Se sappiamo che "nessuno dei due può vivere mentre l'altro sopravvive", non ne consegue affatto che "devono morire l'uno per mano dell'altro". In questo caso, la profezia sarebbe incoerente. Di più, nel suo insieme sarebbe falsa, poiché presenterebbe falsamente il secondo enunciato come causa del primo.

Io non posso essere sicuro che la profezia sia vera, ma per essere vera dev'essere coerente, ed è coerente soltanto se vi leggiamo che uno dei due sopravvive.

Vi avevo avvertito...

chi ha preso il "locket" (medaglione, non lucchetto)?

Ora possiamo fare un passo indietro a HP 6°, per esaminare il problema del medaglione trafugato. Innanzitutto chiarisco che l'originale inglese parla di "locket", e che nel contesto di Harry Potter "locket" va tradotto "medaglione", non "lucchetto".

Abbiamo letto di come Silente e Harry riescono a penetrare nella grotte e a superare le barriere elevate da Voldemort a protezione della horcrux costituita dal medaglione. L'operazione costa cara a Silente: vuole bere lui la pozione, perché non danneggi Harry, e poi rimane fatalmente indebolito. E tutto questo per che cosa?

A una prima lettura, ho pensato che il sacrificio di Silente fosse stato vano, giacché il medaglione ricuperato non era la horcrux. La vera horcrux era già stata trafugata.

Ora non penso più che il sacrificio di Silente sia stato vano: già bevendo la pozione si mostra deciso a quel sacrificio che spero sarà risolutivo per salvare Harry e distruggere Voldemort.

E tuttavia rimane la domanda. Chi ha preso la horcrux? Questa volta la Rowling ha sparso indizi sufficienti a rispondere: il messaggio di RAB. Già un mese dopo l'uscita di Harry Potter 6 girava su internet la risposta: RAB è Regulus Black, fratello di Sirius, che è menzionato in Harry Potter 5°, in cui si discute anche della sua posizione nell'albero genealogico della famigli Black. Tutto quadra: è stato Mangiamorte e poi si è pentito. Perciò viene ucciso da Voldemort e dai suoi. Come prevedeva, il biglietto che ha lasciato viene letto dopo la sua morte. Rileggendo l'Ordine della Fenice, si scopre che nel caos di casa Black c'è un pesante locket che nessuno poteva aprire. Nell'edizione italiana la traduzione "lucchetto" è un errore. Bisognava tradurre "medaglione". Locket è il medaglione di casa Black, locket è il medaglione nascosto nella grotta, che è anche una horcrux.

La prova del nove viene da alcune traduzioni di Harry Potter, in cui il cognome Black viene tradotto (per esempio, in olandese diventa Zwarts, in norvegese Svaart). Proprio in quelle traduzioni cambia al sigla RAB (in olandese diventa RAZ, in norvegese RAS).

Quello che ho scritto è di dominio comune ed è ormai da tempo su wikipedia, in italiano, o, più ampiamente, in inglese.

Invece vedo che più raramente ci si pone la domanda: se persino per Silente è stato difficile raggiungere il medaglione, come ha potuto Regulus superare le protezioni?

lunedì 25 giugno 2007

sondaggio: inglese o italiano?

Mi raccomando, vota una volta sola! Il sondaggio mi serve per sapere se occorrono traduzione o spiegazioni quando ho bisogno di una citazione in inglese.

Che cosa farai il giorno dell'uscita di HP 7 in inglese?
Lo leggerò in inglese
Aspetterò la traduzione italiana
Cercherò su internet le prime rivelazioni
Free polls from Pollhost.com
Risultato: vince la lettura in inglese.

perché Harry non è una horcrux

Un'ipotesi che si sente spesso formulare è che Harry sia una horcrux egli stesso, probabilmente creata quando Voldemort uccide James o Lily Potter. Penso che l'ipotesi non regga.

Se per assurdo fosse vera, Harry non potrebbe distruggere Voldemort. Finché rimane una horcrux intatta, Voldemort non perisce del tutto. Se Harry fosse una horcrux, dovrebbe morire prima di potere distruggere Voldemort. Quindi Harry può distruggere Voldemort di persona solo se non è una horcrux.

In seguito al commento di Danfry, pubblicato qui sotto, aggiungo altre riflessioni. Danfry prosegue il ragionamento per assurdo, che parte dall'ipotesi che Harry sia una horcrux, per mostrare che porta a conseguenze inaccettabili.

Io mi ero fermato alla constatazione che Harry dovrebbe morire prima della distruzione di Voldemort. Danfry esamina anche l'ipotesi che Voldemort venga ucciso, ma non distrutto, come è già avvenuto alla nascita di Harry. Se Harry è una horcrux, finché Harry è vivo, Voldemort potrebbe tornare dalla morte, come ha già fatto una volta.

Occorrerebbe perciò che, ucciso Voldemort, Harry si suicidasse, o che qualcuno lo uccidesse dopo la morte di Voldemort. Escluderei il suicidio: con tutti i bambini che leggeranno il libro, la Rowling andrebbe arrestata.

Resta l'ipotesi che qualcun altro l'uccida. Così Harry Potter finirebbe come Terminator 2, in cui, dopo avere distrutto il T1000, Schwarzenegger dice che rimane ancora un chip da distruggere. Ma non Schwarzy non può autoterminarsi, perciò ci pensa la signora Sarah Connor.

Questo finale si può accettare perché Schwarzy è solo una macchina. Una macchina che, pur con le sue rigidezze, ha imparato il valore della vita umana, è vero. Possibile che alla fine di Harry Potter non abbiamo imparato neppure questo?

Dal punto di vista di Voldemort, poi, la brama di distruggere Harry non si spiegherebbe, se Harry fosse una horcrux. Colui che è andato più lontano di chiunque altro prima di lui nel lacerare la propria anima, colui che ha creato sei horcrux per assicurarsi di non morire, dovrebbe poi desiderare di distruggerne una?

tensione al massimo

Immaginiamo che Voldemort si renda conto che Harry sta cercando di distruggere le horcrux. Che cosa farebbe?

Se si sentisse minacciato, potrebbe creare altre horcrux. Ma non sappiamo quante volte si possa ripetere il maleficio. Maghi capaci come Silente e Lumacorno dicono che si tratta di qualcosa di innaturale. Alla fine del Calice di Fuoco, Voldemort dice di avere essere andato più lontano di tutti sulla strada dell'immortalità. Silente ritiene che ciò voglia dire che ha creato un numero di horcrux mai raggiunto in precedenza, fino a sei. Se gli fosse consentito di andare avanti all'infinito, non potrebbe mai essere ucciso, se non prendendolo di sorpresa. La trama si troverebbe di fronte a un problema di difficile soluzione. Per questo ipotizzo che persino Voldemort si fermi.

Questo limite potrebbe essere sfruttato dalla Rowling per arricchire la psicologia di Voldemort. Potrebbe essere tanto gradasso da escludere che Harry abbia la capacità di distruggere una horcrux. Oppure potrebbe essere divorato dalla paura: "e se creando l'ennesima horcrux perdessi facoltà? Chi mi garantisce che di essere al sicuro? Nessuno ne ha create tante, prima di me."
Se volessimo immergerci nella sua psicologia contorta, penso che troveremmo una grande paura: non solo la paura della morte, già ben nota, ma anche la paura di perdere il potere. Azzardo l'ipotesi che questa paura lo trattenga dal creare un horcrux in più.

Se così fosse, sarebbe necessario uccidere Harry prima che faccia nuovi progressi. Sia Voldemort sia Harry sanno che, se lo scontro finale avviene prima della distruzione dell'ultima horcrux, Voldemort non può essere distrutto. A Voldemort basterebbe costringere Harry a combattere prima di avere distrutto tutte le horcrux.

Tutto ciò offrirebbe un'opportunità per accrescere la tensione: Voldemort potrebbe andare allo scontro sapendo di non poter più contare sull'osso del padre, ma ignorando che Harry ha già distrutto le rimanenti horcrux. E Harry potrebbe affrontarlo sapendo di avere distrutto cinque horcrux, ma ignorando che Voldemort stesso ha "consumato" l'osso del padre.

Così Harry dovrebbe combattere senza speranza di successo, e Voldemort attaccarlo senza timore di essere ucciso. Entrambi verrebbero sorpresi dall'esito dell'avada kedavra di Voldemort. Nessuno si aspetterebbe che ne potesse seguire la distruzione finale di Voldemort.

l'osso del padre è una horcrux?

Come ha già scritto una lettrice appassionata di Harry Potter, si può pensare che l'osso del padre di Tom Riddle sia una horcrux. L'incantesimo compiuto da Codaliscia servirebbe a far entrare in un nuovo corpo il frammento dell'anima di Voldemort che era contenuto nell'osso del padre. Ecco perché ci voleva il cimitero dove era sepolto il padre: per recuperare l'osso necessario.

La horcrux sarebbe così andata distrutta, non contro il volere di Voldemort, ma nel modo da lui auspicato. Il frammento di anima che era contenuto nell'osso del padre verrebbe trasferito nel corpo di Voldemort, ricavato dalla carne di Peter e dal sangue di Harry. Spero che mi sia permesso ricordare che nel linguaggio della Bibbia "carne e sangue" sono l'espressione tradizionale per indicare l'essere umano nella sua dimensione corporale. Penso che la Rowling sapesse questo: in fin dei conti è cristiana e ha studiato lettere.

Se così fosse, ci sarebbe una conseguenza di rilievo per la trama di The Deathly Hallows. Harry dovrà affrontare Voldemort: uno dei due sarà tolto di mezzo una volta per tutte. Ma non c'è speranza di togliere di mezzo Voldemort, se prima le horcrux non sono distrutte. La storia di Harry Potter 7° si delinea come una corsa contro il tempo, Harry dovrà trovare e distruggere le horcrux rimanenti, prima che Voldemort trovi lui. Se l'osso del padre è veramente una horcrux, ne rimane una di meno da distruggere.

Nel 6° Silente dice che Voldemort sulle prime non sapeva della distruzione del diario di Tom Riddle. Qualcuno ha riferito a Silente (chi, se non Piton?) che, quando Voldemort l'ha scoperto, ha riversato il suo furore contro Lucius Malfoy. Di qui Silente ha ricavato che si può distruggere una horcrux senza che Voldemort lo sappia. Ma un conto è distruggerne una, un altro è distruggerle tutte una dopo l'altra. Sarebbe azzardato pensare che Voldemort lo scoprirà nel corso di HP 7?

Che cosa faremmo allora se fossimo in Voldemort?

horcrux finalmente!

Pensiamo ora alla protezione che il sacrificio della vita di Silente ha riportato su Harry. Se la nostra interpretazione del segreto di Silente è corretta, allora quando Voldemort, pensando di avere ormai vinto, lancerà l'avada kedavra su Harry, la maledizione rimbalzerà sulla stesso Voldemort. Con che effetto?

Lo stesso che ebbe 18 anni prima. Il corpo di Voldemort sarà distrutto, e il frammento dell'anima di Voldemort che lo muoveva sarà reso impotente. Diciamo che Voldemort morirà di nuovo, come 18 anni prima.

Ma 18 anni prima non era morto del tutto, perché aveva frammentato la propria anima creando diverse horcrux. Così, quando aveva avuto l'occasione propizia alla fine del 4°, era tornato. Così aveva cercato di tornare già nella Camera dei segreti, usando il frammento d'anima contenuto nel diario di Tom Riddle.

Ne consegue che, perché la sconfitta di Voldemort sia definitiva, occorre prima distruggere le horcrux rimanenti. Per farlo, bisogna trovarle.

Prima però di discutere quali siano quelle rimanenti, compreso il medaglione già trovato da Regulus Black e conservato a casa di Sirius in mezzo al ciarpame, vorrei rivolgere l'attenzione alla fine del Calice di fuoco.

Nel 6° ci facciamo un'idea di come si crea una horcrux: ogni omicidio spezza l'anima dell'assassino. Voldemort ricorre alla magia nera per racchiudere il frammento d'anima lacerato in un oggetto, che diventa la horcrux. Secondo Silente, Voldemort lo fa in occasione di omicidi particolarmente significativi.

Ma questo è solo l'inizio. Che cosa succede quando Voldemort colpisce Harry ancora bambino? Siccome ci sono frammenti della sua anima in altrettante horcrux, non scompare da questo mondo, ma vi rimane come un'ombra. Alla fine del 4° torna invece in carne ed ossa. Come? Quando ci viene raccontato l'incantesimo di Codaliscia, ancora non sappiamo nulla delle horcrux. Ora però dovremmo sapere che occorre una horcrux. Ora possiamo rileggere l'incantesimo e cercare dove interviene la horcrux.

Ecco la domanda appassionante: quale horcrux viene usata alla fine del Calice di fuoco? E perché come luogo dell'incantesimo viene scelto un cimitero? E proprio quel cimitero?

domenica 24 giugno 2007

il potere di Harry

Secondo Silente, il potere più grande è l'amore. Silente, il mago più potente del mondo, è un uomo capace di voler bene. Alla fine di Harry Potter 5°, Silente dice a Harry:

“Mi affezionai troppo a te,” disse Silente semplicemente. “Mi attaccai più alla tua felicità che non alla tua conoscenza della verità, più alla tua pace mentale che al mio piano, più alla tua vita che alle vite che si sarebbero potute perdere se il piano fosse fallito. In altre parole, mi comportai esattamente come Voldemort si aspettava che avessero agito quelli come noi, pazzi capaci di amare."

Poco oltre, Silente dice ancora:

“Esiste una stanza nel Dipartimento dei Misteri,” l’interruppe Silente, “che è tenuta sempre chiusa. Essa contiene una forza che è, insieme, più meravigliosa e terribile della morte, dell’intelligenza umana, della forze della natura. Questa è anche, forse, il più misterioso dei soggetti di studio custoditi in quel luogo. E’ il potere nascosto in quella stanza che tu possiedi in grande quantità e che Voldemort non possiede affatto. E’ il potere che ti ha indotto a salvare Sirius questa notte. Questo potere ti ha anche salvato dalla possessione di Voldemort, perché egli non può sopportare di risiedere in un corpo così pieno di quella forza che egli detesta. In conclusione, non importa che non abbia potuto chiudere la tua mente. E’ il tuo cuore che ti ha salvato.”

Ora, domando, è possibile interpretare le parole di Silente come un riferimento all'amore di Lily e di Silente verso Harry? Non sarebbe meglio pensare che ora Silente parla di Harry? E che Harry è a sua volta capace di amare?

Se si trattasse della capacità di amare di Harry, ecco che il suo ruolo sarebbe più attivo
che mai. Ci può capitare di essere amati, fin da prima di guadagnare l'uso di ragione. Ma non ci può capitare di amare: in questo né Lily né Silente potrebbero sostituire Harry.

Piuttosto, potremmo pensare che, volendo bene a Harry, hanno messo i presupposti perché facesse la sua parte. Lily e Silente hanno già fatto la loro. Ora non tocca forse a Harry?

che cos'ha Harry di speciale?

Ho cercato di scoprire il segreto di Silente. Non so se ci sono riuscito; non vedo l'ora di leggere il libro. Manca meno di un mese!

Ammettendo che la ricostruzione proposta sia valida, nascono nuove domande. Mi è sembrata molto bella quella proposta da un commento di Joker:

Quale sarebbe la particolarità di Harry? Sarebbe solamente un ragazzino, del quale si parla in una profezia, circondato da persone che lo proteggono (la madre Lily e Dumbledore, ad esempio) i quali diventano, i fin dei conti, i veri antagonisti di Voldemort che sconfiggono l'odio con l'amore.

La domanda mi ha fatto pensare. Finora mi era sembrato che Harry Potter 4° e 6° fossero decisivi, in quanto fanno avanzare la trama verso la conclusione. Invece Harry Potter 5° mi sembrava, come dire, un po' interlocutorio. Come se servisse a fare numero, senza apportare nulla di veramente nuovo, se non la profezia.

La profezia, poi, sembrerebbe diminuire ancora di più lo spazio lasciato all'iniziativa di Harry. Sembra che altri abbiano deciso tutto per lui, senza interpellarlo. Harry la prende male: si ribella. Alla fine se la prende parecchio con Silente, che accusa il colpo. Si domanda: non sarò stato troppo protettivo?

E se Harry Potter 5° servisse proprio a farci capire la parte che resta da giocare a Harry? A ricuperare il suo spazio di libertà? In fondo la domanda di joker potrebbe essere formulata dallo stesso Harry: se la profezia dice già tutto, a me che cosa resta da fare?

lo scheletro di Harry Potter

Mi tocca rassicurare un po' i lettori sorpresi dal post precedente.

La mia è solo una proposta. Ho cercato di riassumere in poche righe quello che ho messo insieme nel corso di alcuni anni, dall'uscita di Harry Potter 4° in poi. Ne abbiamo discusso poi tra amici: dopo tanti tentativi falliti, un giorno siamo arrivati all'idea del sacrificio di Silente. Da allora mi ha convinto sempre di più.

Oggi, per essere breve e chiaro, ho cominciato dal punto di arrivo, lasciando fuori dal messaggio difficoltà e dubbi. Non nego che ne restino molte. Anzi, quasi da ogni risposta nascono nuove domande.

In fondo quello che ho delineato è come uno scheletro. Per dargli vita occorrono ancora i muscoli, la pelle, gli organi... Uno scheletro fa un po' paura, perché manca tutto quello che ci dovrebbe stare sopra. Uno scheletro che cammina farebbe ancora più paura. Ma gli scheletri che camminano sono immaginari... almeno spero!

Il libro di Harry Potter 7° non sarà uno scheletro. Questa è l'unica cosa di cui siamo veramente già certi, perché l'autrice ha permesso che si sapesse che il libro conterrà più di 700 pagine. Ma penso che la notizia non ci scoraggi, anzi! Non saremmo qui se non ci fossero piaciuti i libri precedenti... Anzi, confido che il libro sarà meglio di quello che possiamo cercare di prevedere adesso. Alla fine, scommetto che ci sarà sembrato troppo corto...

il segreto di Silente

È venuto il momento di proporre la grande domanda. Perché Silente sacrifica la vita? Potremmo dire che questo è il segreto di Silente. Qualcosa che finora la Rowling non ha spiegato.

Non è la stessa domanda dei giorni scorsi. Prima ci eravamo domandati: perché Silente muore? Avevamo concluso che la morte non lo coglie di sorpresa e che era pronto. In un certo senso, muore volontariamente, cioè sacrifica la vita.

Non dico che si suicida: c'è differenza fra morte e suicidio. Un esempio per tutti: Lily Potter non si è uccisa, ha sacrificato la vita per Harry. L'ha uccisa Voldemort. Ma Lily, anziché fuggire la morte, le è andata incontro. Sembra che avrebbe potuto scamparla: Voldemort voleva uccidere Harry, non Lily. Mettendosi in mezzo fra Voldemort e Harry, Lily sacrifica la vita. Il motivo che la spinge è l'amore verso Harry. L'amore di una madre, per la quale il figlio è tutto, a tal punto che è pronta a dare la vita per salvare il figlio. In questo modo ostacola Voldemort, che vuole la morte di Harry. E allora Voldemort uccide prima Lily.

Il risultato è che Harry viene protetto da una magia più grande dello stesso avada kedavra. Voldemort pensa che non ci sia potere più forte della magia nera. Ha ragione? Non mi pare. L'amore è più forte persino dell'incantesimo mortale. Non qualsiasi amore, però: soltanto l'amore di chi è pronto a sacrificare la propria vita per salvare chi ama.

Tutti sappiamo la storia: Voldemort lancia l'avada kedavra su Harry, senza capire che Harry è stato protetto dal sacrificio della madre. Il maleficio colpisce Harry, lasciandogli la cicatrice, ma non lo uccide. Si riflette invece su Voldemort, che viene ucciso dalla sua stessa maledizione.

Voldemort cerca allora il modo di superare la protezione di Lily. E ci riesce: nell'incantesimo che riporta Voldemort alla vita, Codaliscia usa il sangue di Harry (sangue del nemico, preso a forza). Da quel momento, Voldemort può toccare Harry, che prima non poteva neppure sfiorare. Nulla gli impedirà più di uccidere Harry, pensa Voldemort.

Quando Silente ascolta il racconto di Harry alla fine di Harry Potter 4°, sul suo volto si dipinge un lampo di trionfo. Dice poi a Harry: ‘Molto bene’ disse, sedendo di nuovo. ‘Voldemort ha superato quel particolare ostacolo. Harry, vai avanti, ti prego’.

Fin qui i fatti. Ora una proposta d'interpretazione. Perché il lampo di trionfo?

Non potrebbe essere che un quel momento Silente ha trovato il modo di distruggere Voldemort? Voldemort ora pensa di poter scagliare su Harry l'avada kedavra senza più subire conseguenze. E avrebbe ragione, a meno che qualcun altro desse la vita per Harry, come aveva fatto Lily. Se fosse proprio Silente a farlo?

Se Silente decidesse in quel momento di sacrificare la vita, potremmo spiegare perché un attimo dopo il suo volto appare più vecchio e stanco che mai. Se capisse di dovere presto morire, la stanchezza sarebbe spiegabile: la morte è dura da affrontare, anche per chi è coraggioso.

Un altro fatto: sulla torre dove viene ucciso, Silente usa l'ultimo istante prezioso per proteggere Harry, a costo di essere disarmato. Per salvare la vita di Harry, Silente rinuncia a salvare se stesso. Non fa forse la stessa cosa che aveva fatto Lily Potter? Ma allora, se Voldemort scagliasse l'avada kedavra su Harry, l'effetto sarebbe lo stesso di tanti anni prima: per Voldemort la morte, per Harry una cicatrice. Scar, la parola che sappiamo che sarà l'ultima di Harry Potter 7°.

Non dice forse Silente che il malvagio Voldemort ha sempre sottovalutato la forza dell'amore? Voldemort continua a pensare che l'odio sia più forte. Non sarebbe congruente se proprio la ostinata incomprensione della forza dell'amore lo portasse alla morte?

sabato 23 giugno 2007

l'unico vero errore della Rowling

Un inciso, per tenere alta la suspence.

Fin qui ho dato per scontato che la storia raccontata dalla Rowling sia coerente. Non è un'ingenuità? Anche la Rowling può sbagliare.

Certo che può. A parte i minuti errori di stampa, Harry Potter 4 conteneva un errore importante. Nella prima edizione in lingua inglese, la priori incantatio conteneva un errore. Non mi riferisco al fatto che viene chiamata in inglese priori incantatem: è chiaro che il latino di molti incantesimi è un latino storpiato. Mi riferisco al fatto che il padre e la madre di Harry emergevano nell'ordine in cui sono stati uccisi, anziché in ordine inverso. Nella seconda edizione l'errore è stato corretto.

Ma questi errori non danneggiano la trama. Invece c'è un errore macroscopico, potenzialmente capace di distruggere tutta la trama.

In Harry Potter 3° Hermione usa una macchina del tempo. Dopo la morte di Fierobecco, questa viene usata per tornare indietro nel tempo, in modo da salvare Fierobecco dall'esecuzione.

Si stabilisce così un precedente pericoloso. Se la macchina del tempo viene usata per salvare Fierobecco, come mai a nessuno viene in mente di usarla per salvare Cedric Diggory? Oppure Sirius? Oppure Silente? Non ne sarebbe valsa la pena?

La risposta è che, se si può tornare indietro nel tempo e cambiare il passato, si crea una contraddizione. La stessa cosa è accaduta e non accaduta allo stesso tempo. In tal modo, tutta la coerenza della storia viene meno. Si potrebbero salvare i buoni che sono morti, ma anche la morte di Voldemort alla fine del settimo non sarebbe definitiva. Si potrebbe cominciare un 8° volume con un Mangiamorte che torna indietro qualche ora e salva Voldemort. Sarebbe tutta una presa in giro. Non ci sarebbe più storia, ma solo eventi provvisori che possono essere cambiati a piacimento.

La Rowling se n'è accorta. Come rimediare? Troppo tardi per rifare il Prigioniero di Azkaban. Ormai il danno era fatto. Pentita, la Rowling ha evitato accuratamente di menzionare le macchine del tempo del ministero nei volumi 4° e 5°. A qualcuno non è bastato. Di certo non è bastato alla Rowling. Nel 6° ha dichiarato che tutte le macchine del tempo sono andate distrutte nel combattimento che si svolge alla fine del 5° al ministero della magia.

In questo modo la Rowling ha dimostrato di essersi pentita. Il pentimento si manifesta nel proposito di non ricorrere più alle macchine del tempo. Certo, potremmo dire che, come erano state costruite una volta, potrebbero essere ricostruite. Ma a nessun personaggio viene in mente.

Conclusione: possiamo stare tranquilli che non ci saranno viaggi nel tempo in Harry Potter 7°. La Rowling ci ha fatto capire che non vuole.

perché Silente voleva morire?

Perché Silente voleva morire?

Forse perché non gli importava aiutare Harry?

Difficile: alla fine del 5° diventa chiaro che tutte le sue scelte, giuste o sbagliate, sono state dettate dall'amore verso Harry.

Forse perché ha avuto paura e si è voluto tirare indietro?

Difficile: Silente non ha mai avuto paura di Voldemort. Anzi, Silente e Harry sono gli unici personaggi che pronunciano il nome di Voldemort. Lo fanno perché non hanno paura di lui. Semmai, è Voldemort che ha paura di Silente. Silente, lo sappiamo bene, è "the only one he ver feared".

Forse perché Silente è poco intelligente, e non si è chiesto come avrebbe fatto Harry senza di lui?

Ancora più difficile: anche Silente commette errori, ma non sembra che ciò avvenga per superficialità. Visto che non è stupido, ci avrà pensato.

Rimane solo una possibilità: la morte di Silente aiuterà Harry. In che modo? Di solito le motivazioni delle azioni di Silente si scoprono alla fine di ogni libro. Questa volta Silente non sarà lì per dare la spiegazione. Saranno i fatti a farci capire perché Silente ha voluto morire.

E così siamo a un passo dalla soluzione.

non è assurdo che Silente voglia andarsene ora?

Ho sostenuto che Piton uccide Silente perché è Silente a volerlo. Ma così ho solo spostato il problema. Per scagionare Piton, ho dato la responsabilità a Silente, dicendo che ha voluto la propria morte.

Sorge l'obiezione: non è assurdo che Silente voglia essere ucciso proprio ora? Ora Harry avrebbe bisogno di lui più che mai. Se se ne va ora, che possibilità di successo avrebbe Harry? Come potrebbe da solo sconfiggere Voldemort?

Risposta: l'obiezione di fonda sul presupposto che Harry non potrebbe mai sconfiggere Voldemort da solo. Il presupposto è falso: Harry ha già sconfitto Voldemort da solo, alla fine della Pietra filosofale. Alla fine del secondo l'ha sconfitto di nuovo, con l'aiuto della fenice. Alla fine del 4° gli ha resistito da solo. Solo alla fine del 5° è venuto Silente a salvarlo. L'anomalia è l'intervento di Silente alla fine del 5°, non la sua assenza alla fine del 7°.

Dall'Ordine della Fenice si ricava l'impressione che nello scontro finale Harry se la vedrà direttamente con Voldemort. Leggendo la profezia e la spiegazione finale di Silente, sembra che solo Harry possa distruggere Voldemort.

Quindi non è assurdo che Silente se ne vada proprio ora. Resta vero che sembra difficilissimo sconfiggere Voldemort. Harry è molto più debole.

E allora, perché Silente vuole morire?

venerdì 22 giugno 2007

se Piton è con Silente, perché lo uccide?

Attenzione: qui si propone un'interpretazione di Harry Potter 6 che potrebbe "rovinare la sorpresa" di Harry Potter 7. Perciò, se non vuoi sapere nulla, ti consiglio di non leggere.

Tuttavia, questo post non è come quello di Gabriel. Non contiene dati nascosti: solo quelli già presenti in Harry Potter 1-6. A partire da quei dati, proporrò una ricostruzione degli avvenimenti che è diversa da quella di Harry come personaggio.

Ho già sostenuto che Piton sta dalla parte di Silente. Ora la domanda è: ma allora, perché lo uccide?

Può farlo senza essere contro Silente a una condizione: che sia Silente stesso a comandarlo.

Pensaci bene: Piton ha ucciso Silente a malincuore. Non voleva farlo.

Hagrid ascolta una discussione fra Silente e Piton: Silente dice a Piton che deve fare una certa cosa, e Piton non vuole. Silente replica con durezza che ora che Piton si è impegnato lo deve fare.

Hagrid riferisce la conversazione a Harry, che pensa che si tratti di sorvegliare Draco. Ma questa è l'interpretazione di Harry, che nasce dall'ostilità verso Piton. Non senza ragioni, Harry trova Piton antipatico. Ma questo lo sa anche Silente, e non vuol dire che Piton stia con Voldemort. Harry attribuisce a Piton cattive intenzioni, e ne interpreta le parole alla luce del suo pregiudizio. Ne ricava un'interpretazione che conferma i suoi preconcetti. Ma l'interpretazione è viziata.

Silente si riferisce a un impegno che Piton si è preso e che ora deve mantenere. Con chi si è preso l'impegno? Harry pensa che si sia impegnato con Silente, e che perciò Silente pretenda che resti fedele alla sua parola. Pensandoci bene, quando mai Silente ha parlato così a qualcuno? Di solito è gentile. Non mi spiego tanta durezza per pretendere che Piton sorvegli Draco Malfoy. Ci sono altri impegni che Piton si è assunto? Certo che sì, c'è il voto infrangibile. Se l'impegno che Piton si è preso è il voto infrangibile, la durezza si spiega. Se Piton non mantiene il voto, morirà.

Con il voto infrangibile Piton si è impegnato a compiere lui quanto Voldemort ha chiesto a Draco, qualora Draco non ci riesca. All'inizio non sappiamo di che si tratta. Alla fine sappiamo che Draco doveva uccidere Silente.

Quando Silente è sulla torre, solo e disarmato, non mostra nessuna paura. Non ha paura della morte: alla fine di Harry Potter 1 dice che, per una mente bene organizzata, la morte è solo una nuova avventura. Non ha paura di Draco, anzi gli offre di nasconderlo da Voldemort, per salvarlo. Non ha paura di Mangiamorte che sopraggiungono, neppure del lupo mannaro che minaccia di scannarlo.

Quando arriva Piton sulla torre, Silente lo prega: Severus, per favore. Harry crede che lo preghi di salvarlo dalla morte, e si spaventa. Per la prima volta, Silente stava supplicando.

In realtà lo prega di ucciderlo, come d'accordo. Piton lo fa, con l'incantesimo avada kedavra.

Piton è arrivato di corsa apposta per questo. Ha dovuto superare l'opposizione del prof. Vicious (Flitwick) e di Hermione. Come l'ha superata? Stordendoli temporaneamente. Se Piton fosse dalla parte di Voldemort, li avrebbe uccisi. Invece non fa male a nessuno: solo a Silente.

Sembra chiaro che i due sono d'accordo.

Snape, ovvero Piton il doppiogiochista

Comunque la si metta, il prof. Piton (Snape nell'originale) è un doppiogiochista. O è fedele a Silente (nell'originale Dumbledore) e si finge fedele a Voldemort, o è fedele a Voldemort e si finge fedele a Silente.

Nel corso di Harry Potter 4 scopriamo che Piton è stato un Mangiamorte (Death Eater). Porta ancora il Marchio oscuro sul braccio. E tuttavia, secondo Silente, si è pentito, e gliene ha dato prova. Voldemort, al suo ritorno, se ne mostra anche lui convinto. Nello spettrale cimitero, dopo avere ricuperato fattezze umane, convoca i Mangiamorte e dice loro, fra l'altro: "E qui abbiamo sei Mangiamorte assenti... tre morti per servirmi. Uno troppo vile per fare ritorno... la pagherà. Uno che credo mi abbia lasciato per sempre... verrà ucciso, naturalmente... e uno, il
mio servo più fedele, che è già rientrato al mio servizio".

Chi sono i tre assenti? Facile: quello troppo vile è Karkaroff. La pagherà, dice, e in seguito viene ucciso. Il servo più fedele è Barty Crouch figlio. Quello che teme lo abbia lasciato per sempre può essere solo Piton, l'unico che sappiamo con certezza che è stato Mangiamorte e che non è presente.

In seguito Silente affida a Piton la difficile missione di ritornare da Voldemort, per fingere di essere ancora dei suoi. Apprendiamo in seguito che c'è riuscito. C'è riuscito così bene, che ci viene il dubbio che sia veramente con Voldemort.

Fermiamoci qui. Alla fine di Harry Potter 4, Voldemort e Silente sono d'accordo! Entrambi sono convinti che Piton sia passato irrevocabilemente dalla parte di Silente.

In seguito Voldemort cambia idea, e questo ci confonde. Da quel momento, uno dei due si sbaglia. Ma è mai possibile che alla fine del 4° si sbagliassero entrambi? I due maghi più potenti in circolazione, entrambi capaci di leggere nel pensiero? Così dice Silente di sé: "Ma anch’io sono sufficientemente abile in Legilimenzia da sapere se qualcuno mi sta mentendo".

Non sembra possibile. Piton è ancora dalla parte di Silente.

giovedì 21 giugno 2007

Chi muore alla fine. Guastata la sorpresa?

Sono costretto a riferire una notizia diffusa oggi su internet, che sarà sui principali giornali di domani, cominciando dal Corriere della Sera.

Purtroppo, si tratta di uno "spoiler", cioè di una notizia che rovina la sorpresa finale. Come spiegherò sotto, perché, con le dovute correzioni, la notizia è in parte plausibile. Perciò ti avverto: la lettura potrebbe guastarti la sorpresa.

Comincio con la notizia: un certo Gabriel, esperto di computer più che non di lingua inglese, sarebbe penetrato nei computer dell'editore inglese e avrebbe letto i capitoli finali.
Se non vuoi saperlo, non continuare a leggere.

Non che Gabriel faccia molto per guadagnarsi la nostra fede: se è penetrato veramente nei computer della casa editrice, per farlo ha dovuto ingannare qualcuno. Se è così, chi ci garantisce che non inganni anche noi? Perciò non considero di per sé attendibili le sue pretese. Al massimo si possono esaminare come si esamina qualsiasi altra proposta.

Gabriel avrebbe scoperto che alla fine di Harry Potter 7° verranno uccisi Hagrid ed Hermione.

Secondo Gabriel, Hagrid verrebbe ucciso da Severus Snape (Piton in italiano). Gabriel dice che Piton lo farebbe per salvare Ron ed Hermione. Sul ruolo di Piton tornerò nei prossimi giorni: basti dire che purtroppo la notizia quadra almeno in parte con quanto si può dedurre dai libri già pubblicati.

Hermione invece morirebbe cercando di salvare Ron da Voldemort, dopo che Voldemort ha gettato su Ron l'incantesimo imperius.

Purtroppo la notizia della morte di Hagrid è in sé plausibile: in primo luogo, Hagrid è un personaggio tragico e perciò un candidato perfetto alla morte. Inoltre non è un giovincello. Come apprendiamo da Harry Potter 2°, era studente a Hogwarts insieme con Tom Riddle, e dunque ha suppergiù l'età di Voldemort.

La morte di Hermione è tutt'altra faccenda. Hermione è, con Harry, il personaggio preferito della Rowling. Ed è una ragazza con una vita davanti. Possibile che venga uccisa?

Avrei detto di no, ma ora temo di sì. Non in base alla soffiata di Gabriel, ma in base a una dichiarazione della Rowling. Intervistata, avrebbe detto che, nello scrivere il 7° volume, aveva salvato un personaggio che pensava di uccidere, mentre ne avrebbe uccisi due che non pensava che sarebbero morti. Purtroppo, così diventa possibile la morte di Ron ed Hermione.

Ron ed Hermione, si può esserne certi, affronteranno con Harry il pericolo finale. Ora, visto che palesemente Ron ed Hermione sono innamorati, sarebbe oltremodo crudele uccidere uno dei due e lasciare l'altro in vita. Se Hermione inaspettatamente morisse, ne seguirebbe quasi necessariamente la morte di Ron e viceversa.

Anche dal punto di vista psicologico è difficile immaginare che, morta Hermione, Ron sarebbe capace di trattenersi dal compiere gesta molto azzardate. Ma neppure Hermione potrebbe andare avanti senza Ron. Hermione sembra padrone di sé, ma, come si è visto in Harry Potter 3, rischia in qualsiasi momento un tracollo emotivo. Hermione è affamata di affetto, e non sarebbe in grado di reggere la morte di Ron.

Come si vede, l'esame dei libri pubblicati alla luce delle dichiarazioni della Rowling
lascia aperta la possibilità che i due vadano incontro alla morte.

Invece Gabriel non conferma la morte di Ron. I due morti sembrerebbero essere Hagrid e Hermione. Su questo punto, però, le notizie di Gabriel mi sembrano parzialmente poco plausibili. Se anche avesse effettivamente letto qualcosa, non penso che sia riuscito a leggere tutto. Se invece ha letto tutto, allora non ci ha detto tutto.

Detto ciò, bisogna chiarire che una possibilità non è una probabilità. Non si può scartare la morte di Hermione, ma neppure si può provarla. Perché? Perché non è una necessità della trama. La Rowling ha sempre sostenuto di conoscere la conclusione fin da quando ha progettato la serie. Una morte su cui la Rowling cambia idea non è una morte richiesta dalla conclusione. Se la morte non è necessaria, neppure può essere dedotta da elementi già noti della trama.

mercoledì 20 giugno 2007

la morte di Silente

Alla fine di Harry Potter 6, Silente viene ucciso da Piton.

I lettori, addolorati e smarriti, hanno discusso a lungo se Silente fosse veramente morto. La domanda è decisiva nella nostra ricerca. Se Silente non è veramente morto, cambia tutto.
In che modo? Facile rispondere: Silente è l'unico di cui Voldemort ha mai avuto paura.

Finché Silente è vivo, Harry non potrà affrontare da solo Voldemort, senza che Silente lo soccorra.

Proprio questo accade alla fine di Harry Potter 5: l'unico che Voldemort ha mai temuto si frappone fra Voldemort e Harry, impedendo l'uccisione di Harry. Ma poco dopo, spiegando a Harry il senso della profezia, Silente conferma che Voldemort insisterà fino a uccidere Harry o a venirne ucciso. Da parte di Harry, la decisione di affrontare Voldemort, tanto più potente di lui, nasce dal coraggio. E il coraggio nasce dall'amore verso i genitori che Voldemort ha ucciso. Harry non può nascondersi da Voldemort senza rinnegare la propria dignità.

Da parte di Voldemort, la volontà di uccidere Harry nasce dall'odio. Silente si frappone: ci aspettavamo che lo facesse e lo fa. Che cosa faremmo a questo punto, se fossimo Voldemort? Cercheremmo di eliminare Silente, come premessa necessaria della morte di Harry.

All'inizio di Harry Potter 6 scopriamo che Voldemort ha affidato a Draco Malfoy un compito, la cui natura si chiarisce progressivamente. Sulla torre è ormai chiaro che Voldemort ha chiesto a Draco di uccidere Silente. E Silente viene ucciso, anche se non da Draco.

In questo modo la scena è pronta per lo scontro finale fra Harry e Voldemort. Tutto ciò risponde a una necessità intrinseca della storia. L'ipotesi che Silente non sia morto non ha senso. Finché Silente è in vita, è lui e non Harry il nemico di Voldemort. Se Silente fosse ancora vivo, non si asterrebbe dall'aiutare Harry al momento decisivo. Come alla fine del 5°, Silente impedirebbe lo scontro finale. Se Voldemort morisse mentre Silente è vivo, sarebbe Silente a distruggerlo, non Harry.

Non sarebbe la prima volta. In Harry Potter 1 si legge nella figurina di Silente: "Silente è noto soprattutto per avere sconfitto nel 1945 il mago del male Grindelwald".

Ecco perché JK Rowling ha ucciso Silente. Doveva farlo. La conclusione della storia lo richedeva.

martedì 19 giugno 2007

da che parte sta Piton?

Difficile indovinare che cosa accadrà in Harry Potter 7 se non si chiarisce da che parte sta Piton-Snape. Chi è davvero Piton? La quinta colonna di Silente nel campo di Voldemort, o la quinta colonna di Voldemort a Hogwarts.

Harry Potter 5 e 6 sono scritti in modo da lasciare spazio a entrambe le interpretazioni. E tuttavia non possono essere vere entrambe. Una buona spia deve simulare di essere da una parte, mentre in realtà è dall'altra. Quindi, nell'uno o nell'altro caso, Piton compirà azioni apparentemente favorevoli a Silente, e azioni apparentemente favorevoli a Voldemort. Come distinguere la verità dall'apparenza?

In Harry Potter 5 Piton è descritto come un capace occlumens. Ciò spiega come possa tenere nascoste le proprie reali intenzioni a un mago potente, persino a un legilimens come Silente o come Voldemort. Peggio ancora, se Piton può ingannare uno dei due più potenti maghi conosciuti, a maggior ragione può ingannare il lettore.

Nel 5° sembra che Piton inganni Voldemort. Nel 6° sembra che inganni Silente.
Quale inganno è reale, e quale è apparente?

lunedì 18 giugno 2007

un lampo di trionfo

Fine di Harry Potter 4. Harry ha appena raccontato a Silente che Voldemort è tornato in vita usando il sangue di Harry come sangue del nemico, preso a forza. Aveva detto Voldemort: "Volevo il sangue di colui che mi aveva spogliato del potere tredici anni prima, perché allora anche ciò che restava della protezione fornitagli da sua madre sarebbe scorso nelle mie vene..."

Harry lo racconta a Silente: ‘Ha detto che il mio sangue lo avrebbe rafforzato più di quello di
chiunque altro’ disse Harry. ‘Ha detto che la protezione che mia...
mia madre aveva lasciato su di me... che si sarebbe preso anche
quella. E aveva ragione: è riuscito a toccarmi senza farsi del male,
mi ha toccato la faccia’.

Come risponde Silente?

"Per un rapido istante, Harry credette di aver visto qualcosa di
simile a un lampo di trionfo negli occhi di Silente. Ma un attimo
dopo fu certo di averlo solo immaginato, perché quando Silente tornò
al suo posto, era più vecchio e stanco che mai."

Perché il lampo di trionfo? Finora non è stato spiegato. Finora sembra che l'idea di Voldemort abbia funzionato. E perché poi Silente appare vecchio e stanco? Non sono successi fatti nuovi.

Quale potrebbe essere il motivo del lampo di trionfo, seguito dalla stanchezza?

domenica 17 giugno 2007

datemi un punto d'appoggio

Datemi un punto d'appoggio, e solleverò il mondo.

Qual è il nostro punto d'appoggio per indovinare la fine di Harry Potter?

Interrogata sul motivo del successo dei suoi libri, JK Rowling ha detto che il segreto sta in una trama serrata: letteralemente, una trama a prova d'acqua (a watertight plot). Questo vuol dire che gli eventi raccontati nei 7 libri sono concatenati.

Questo crea la presunzione che gli avvenimenti che sono narrati in Harry Potter 1-6, ma che non hanno ancora trovato spiegazione, la troveranno nel 7°.

Un esempio di concatenazione nei libri 1-6: Harry Potter 2 introduce il diario di Voldemort. Nel 6° apprendiamo che era una horcrux. Già dal 2° sapevamo che Voldemort viveva in qualche modo nel diario. Ora sappiamo come faceva. Quindi un evento di Harry Potter 2 trova spiegazione in Harry Potter 6.

Se riuscissimo a trovare in Harry Potter 1-6 eventi ancora inspiegati, allora potremmo cercarne la spiegazione. La spiegazione dovrà essere innanzitutto coerente con quanto già sappiamo.
Se una spiegazione non è coerente con un fatto, dovrà essere scartata. Se quadra con quanto è già accaduto, allora è possibile che sia vera.

La prima domanda allora è: quali fatti già accaduti sono ancora privi di una spiegazione plausibile?

che cosa non trovi qui

Il buon funzionamento della discussione ha alcune esigenze. Non pretendo di dirle tutte, ma eccone alcune, che serviranno da regole per il blog.

La prima: evitare di uscire di tema.

La seconda: argomentare sul contenuto dei messaggi, senza prendersela con il loro autore. Questo vale sia per i post principali, sia per i commenti.

La terza: evitare di criticare le convinzioni religiose o politiche dei partecipanti.

La quarta: evitare ogni indecenza.

La quinta: non gridare. Sul web SCRIVERE IN MAIUSCOLO è come gridare. Meglio scrivere in minuscolo, che è più leggibile. Se si vuole evidenziare qualcosa, si consiglia l'uso del grassetto.

La sesta: scrivere in italiano, con parole complete, evitando abbreviature del tipo cmq, x, xò e simili, che hanno senso sui cellulari, ma non quando si ha una tastiera a disposizione. Sono invece ammesse abbreviature

In generale, osservare le buone maniere, che promuovono il rispetto della persona e favoriscono il nascere delle amicizie. Le ultime regole sono espressioni di netiquette, di buone maniere del net.

Il blog verrà moderato e verranno rimossi gli interventi non pertinenti, per stile o contenuto.

che cosa trovi qui

Lo scopo del blog è detto in breve: cercare d'indovinare la fine di Harry Potter 7, e discuterne con altri lettori, proponendo argomenti a sostegno delle proposte avanzate.

Sembra opportuno proporre gli argomenti in modo che sia possibile discuterli. Occorre perciò siano fondati:

1) sui fatti ricavati dalle fonti (intendiamo fatti raccontati nei libri già pubblicati);
2) sulla logica.

Esempio di argomento valido: "nell'ultimo capitolo di Harry Potter 5 Silente dice che..." Tutti possono andare a controllare i dati.

Esempio di argomento non valido: "secondo me...". Il libro "Harry Potter secondo me" non è a disposizione degli altri lettori, e perciò non è valido.

Cercheremo di arrivare a una soluzione in base alla nostra capacità di osservazione e in base al rigore della logica.

Perciò mi sembra utilissimo lo strumento del blog. Potrai richiamare l'attenzione degli altri su un dettaglio che era loro sfuggito. Oppure potrai confutare un ragionamento inconcludente.

Sarà bellissimo controllare, a fine luglio, che cosa avevamo indovinato e che cosa no.