giovedì 19 luglio 2007

vaccinazione contro gli “spoiler”

Man mano che si avvicinava la pubblicazione di Harry Potter and the Deathly Hallows, la rete ha ospitato successive fughe di notizie. Prima ci hanno detto che sarebbe morto Harry, poi che sarebbe morta Hermione, poi... Fermiamoci: che cosa restava da dire? Che sarebbe morto Ron, poi che non sarebbe morto nessuno del trio. Direi che così abbiamo esaurito le possibilità. Ma perché questa ricerca spasmodica? Si potrebbe spiegarla con la passione collettiva.
Noi invece che cosa abbiamo fatto? Abbiamo condiviso la passione, ma anziché proiettarci alla ricerca di novità, abbiamo esaminato i libri già pubblicati, rileggendoli se necessario. Di recente mi sono riletto il capitolo “the Cave” (la grotta) nel Principe Mezzosangue, e mi sono molto divertito a trovarvi cose che mi erano sfuggite alla prima lettura.
Penso che, se abbiamo condiviso questa ricerca, ci siamo vaccinati contro gli “spoiler”. Viene chiamato “spoiler” tutto ciò che “rovina” la fruizione di un'opera d'arte, libro o film che sia. Ma davvero ci possono rovinare la lettura di un libro? Potrebbero farlo, se il godimento si limitasse a sapere come va a finire. Se cioè non vi fosse nulla al di là della sorpresa. Davvero è così? Se fosse così, non leggeremmo mai due volte un libro, né vedremmo due volte un film. Non nego che vi siano lettori che leggono i libri una volta soltanto. Personalmente, se un libro mi piace, lo leggo sempre almeno due volte, talora anche tre volte. E traggo dalle letture successive un piacere specifico. Non ho più la sorpresa, è vero, ma guadagno in profondità. Evito la seconda lettura soltanto se il libro non mi è piaciuto, se cioè non mi ha soddisfatto neppure nella prima lettura.
Mi viene da pensare al modo in cui godiamo altre opere d'arte. La musica mi sembra un ottimo esempio. Quante volte ascoltiamo lo stesso brano musicale? Se lo ascoltiamo una volta soltanto, vuol dire che non ci è piaciuto. Se ci è piaciuto, ne ripetiamo l'ascolto. Ci familiarizziamo con alcuni passaggi, che diventano i nostri preferiti. E siamo convinti che la ripetizione dell'ascolto sia parte integrante dell'esperienza artistica.
Suggerisco che lo stesso criterio si possa applicare anche alla lettura. Ovviamente, occorre qualche adattamento: una cosa è ascoltare un brano della durata di 3 minuti, un'altra leggere un libro di 700 pagine. La maggiore durata rende più impegnativa la ripetizione. E tuttavia, la maggiore durata dei film non impedisce agli appassionati di vederli ripetutamente. E allora la durata non è un ostacolo, anzi: i casi di via col vento, di Titanic e del Signore degli Anelli sono eloquenti. Film di durata superiore alle tre ore sono stati visti e rivisti. Evidentemente lo spettatore continuava a ricevere qualcosa. Non importava più sapere come andava a finire. Importava il modo in cui si arrivava alla conclusione. E alcuni episodi salienti diventavano in certo modo eterni. Mentre scrivo penso all'arrivo dei Rohirrim sui campi del Pelennor sotto il sole che sorge, al suono dei corni, alla carica dei cavalieri. Forse che rivedo la scena per sapere come va a finire? Evidentemente no: ciò prova che l'esperienza artistica non viene compromessa dalla ripetizione. Anzi, considero artistica l'opera che mi consente di ritornare a fruirla con rinnovato piacere. Quando guardiamo un film o ascoltiamo musica, tutti ci rendiamo conto che l'esperienza artistica si può ripetere.
Questo non vuol dire che non occorra certo addestramento per essere in grado di godere una seconda e una terza volta di un'opera d'arte. Chi non distingue una nota dall'altra può godere della musica meno di chi ha un po' di orecchio. Chi padroneggia la notazione musicale può godere della musica più di chi non la conosce. Il caso limite è quello di Beethoven, che ha finito di scrivere la nona sinfonia quand'era ormai sordo. La musica era ormai dentro di lui.
Perché ciò non dovrebbe valere anche per la letteratura? Non dovrebbe essere possibile un addestramento alla lettura, che ci conduca a godere in modo più compiuto dell'opera letteraria?
Purtroppo, abbiamo fatto brutte esperienze, che ora ci ostacolano. Anni di scuola ci hanno convinto che lo studio della letteratura è fonte di noia. Ma che cosa dimostra una cattiva esperienza fatta a scuola? Dimostra che la letteratura è noiosa, o dimostra che c'è qualcosa di sbagliato nel modo in cui ce l'hanno fatta studiare? Ci hanno fatto imparare a memoria storie della letteratura che parlano di opere che non aprivamo neppure. Se poi le abbiamo aperte, ce la hanno propinate in antologia.
Proviamo a pensare come verrà trattato Harry Potter nelle storie della letteratura. Per anni diranno che non ha valore letterario. Poi fingeranno di arrendersi, e gli faranno posto in un'antologia scolastica. Vi leggeremo un riassunto della trama, una specie di elenco di spoiler, e poi magari una scena di Quidditch. Ma a noi la partita di Quidditch importa perché c'importa di Harry, perché vogliamo che sia felice, perché c'importa di Ron, perché c'importa di Ginny. E ci importa di loro perché li abbiamo seguiti anno dopo anno, leggendo i libri interi.
Non vi sembra che alcuni libri di scuola trattino le opere letterarie come i diffusori di spoiler trattano Harry Potter? Gli uni e gli altri restano completamente estranei all'esperienza artistica.
Come possiamo rispondere? Direi che possiamo addestrarci a godere di un'opera letteraria. Innanzitutto leggendola, poi ritornandoci su, formulando domande e dibattendo le risposte. Non perché costretti, ma per la nostra gioia. Si tratta di una gioia complessa e profonda, che accompagna la lettura e la rilettura.
La nostra gioia non diminuisce, se viene condivisa. Non si taglia come una torta, di cui ognuno mangia una fettina soltanto. La fruizione dell'arte si può condividere: quando altri apprezzano la musica che piace a noi, la gioia aumenta.
Anche noi abbiamo condiviso un'esperienza artistica. La condivisione ci ha dato qualcosa che nessuno “spoiler” ci può portare via.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Caspita! hai detto pari pari (ehm... spiegato in modo più articolato, con più pazienza) quello che dico e ridico e ripeto a tutti da quando ci sono state le prime avvisaglie di spoiler... anche io faccio l'esempio musicale: calza a pennello. Andiamo in profondità nella fruizione dell'opera, i mass media la trattano invece come una soap da "consumare", mi immagino per questo la grande delusione e irritazione che può avere l'autrice da un trattamento simile della sua creatura di carta e inchiostro. Fortunatamente c'è anche chi come noi apprezza veramente, senza superficialità fino in fondo.

Anonimo ha detto...

Caro Palantir,
hai ragione...
Sai quante vole ho ricevuto fuge di notizie vere sui libri?
Eppure questo, pur dandomi un certo fastidio, non ha tolto il piacere di leggere...
Tra pochissimo uscirà il settimo libro, e io sò che, per quanto sia curiosa di sapere come finisce, l'emozione di "vivere" ancora nel mondo stupendo creato dalla Rowling supera qualsiasi altra...
Sono sei anni che leggo Harry Potter e attendo il settimo libro.
Sicuramente quando l'avrò in mano, ancor prima di aprire la copertina, mi metterò a piangere come una stupida...
Per quanto i "prossimi" ragazzi apprezzeranno Harry Potter non potranno mai apprezzarlo e amarlo quanto noi...
Si può dire che sono cresciuta insieme ad Harry...in questi anni ho riletto i libri un centinaio di volte cogliendo sempre sfumature diverse...
Purtroppo però ho dovuto sentire anche dei commenti inutili, alcuni proveninti dalla Chiesa.
Io sono cristiana, ma non credo assolutamene che Harry Potter ci avvicini al male.
Se solo avessero letto i libri si sarebbero resi conto che in Harry Potter è tutto basato sull'amore...se solo avessero letto di Silente, Sirius e Lily...
Davanti all'ignoranza non si può far nulla...
Non ho parole per descrivere quanto mi sia innamorata di questa saga...
Inoltre Palantir, permettimi di ringraziarti per qesto blog che non è superficiale come altri.
Grazie perchè qui ho potuto trovare delle persone che hanno la mia stessa passione.
Grazie perchè ho potuto parlare con voi e scambiare opinioni.
Grazie a Palantir e a tutti gli altri commentatori.

Anonimo ha detto...

Caro Palantir,
hai ragione.
Sai quante volte ho ricevuto delle vere e proprie fughe di notizie?
Eppure questo, pur dandomi fastidio, non mi ha mai tolto il piacere di leggere.
Tra pochissimo uscirà l'ultimo libro di Harry Potter, e io sò che l'emozione di vivere un ultima avventura con Harry,nel fantastico mondo creato dalla Rowling, supera qualsiasi cosa.
Sò anche che quando avrò il libro in mano, ancor prima di aver aperto la copertine, mi metterò a piangere come una stupida.
Sono sei anni che leggo e rileggo Harry Potter cogliendo sfumature sempre diverse.
Si può dire che io ad Harry siamo cresciuti insieme.
Per quanto i "prossimi ragazzi" aprezzeranno Harry non lo potranno mai fare quanto noi.
Loro leggeranno i libri tUtti di seguito, non proveranno l'emozione dell' "uscita", non proveranno mai quanto noi l'emozione di sapere o domandarci cosa succederà.
Anzi, molto probabilmente, ancor prima di aver letto il primo libro sapranno già come andrà a finire.
Purtroppo in questi anni ho sentito spesso e (mal)volentieri critiche inutili, alcune anche da parte della Chiesa.
Io sono cristiana, ma non credo che Harry ci avvicini al male.
Se solo avessero letto i libri si sarebbero accorti che in questa saga tutto si basa sull'amore.
Se solo avessero letto di Lily,Sirius o Silente...
Ma davanti all'ignoranza (intesa proprio come non conoscere e non sapere) non si può far molto.
Per ultima cosa Palantir ti vorrei ringraziare per questo blog che,attenzione, non è superficiale come tanti altri.
Grazie per avermi concesso l'opportunità di poter condividere la mia passione per Harry.
Grazie per avermi dato l'opportunità di confrontare le mie idee e opinioni (cosa che ormai capita di rado in questo mondo che non ascolta)
Grazie a Palantir e a tutti i commentatori.
Con grande sincerità
Giada

Palantir ha detto...

Sì, penso che molte critiche siano state fatte “dall'esterno”, cioè senza avere letto il libro.
Non ricordo critiche della Chiesa cattolica in quanto tale; ricordo invece che una certa Gabriele Kuby ha scritto un libro ostile e ha pensato bene di inviarne copia all'allora Cardinal Ratzinger. Questi, sempre molto gentile, ha risposto con un biglietto di ringraziamento, in cui lodava la preoccupazione per la formazione dei più piccoli. Purtroppo l'autrice ha pensato bene di presentare la risposta di cortesia come una sponsorizzazione del suo libro. Dubito alquanto che il cardinale l'avesse letto. E sono sicuro che fra qualche anno non lo leggerà più nessuno.
A mio avviso le opinioni della Kuby e di quanti altri pensano che Harry Potter sia un invito alla magia sono prive di fondamento. La magia di Harry Potter funziona solo nel mondo di Harry, un mondo dove ci sono draghi. Non mi risulta che ne siano stati avvistati nel nostro mondo. Neppure ho sentito che qualche lettore si sfracellasse dopo aver cercato di volare su una scopa.

Anonimo ha detto...

Ciao,

sarò conciso e sincero. L'operazione "manteniamo il segreto" messa in piedi dagli editori su mandato della Rowling puzza di marketing markettaro piuttosto che di rispetto verso i lettori e penso ancora peggio della impossibilità delle case editrici europee etc.. di avere il libro a disposizione per la traduzione mesi prima della pubblicazione in lingua inglese; tanto che il lettore europeo è spinto ad acquistare prima la versione originale e poi, cinque/sei mesi dopo, quella tradotta. Sono un appassionato ammiratore di Harry & Co. però la Rowling, da questo punto di vista, non mi garba molto.

Palantir ha detto...

Andrea, non mi stupirei se cercassero di guadagnare il più possibile. Per quanto mi riguarda, compro solo l'edizione inglese.

Anonimo ha detto...

Leggo in inglese quotidianamente per lavoro, ma faccio fatica con Harry Potter; dunque acquisterò entrambe le versioni.
Piuttosto che fare tutto 'sto casino con gli spoiler, le versioni vere, quelle finte, etc..non potevano pubblicare il libro normalmente? Ne avrebbero venduti altrettanti, anche senza l'effetto mezzanotte.

Fuinumir ha detto...

Beh ovviamente l'effetto marketing si fa sentire, in fondo stiamo parlando di uno dei libri più attesi nella storia moderna,e non credo di esagerare, semmai il contrario... L'obiettivo della casa editrice è unicamente quello di vendere, e non avrebbe certo guadagnato a distribuire copie mesi prima a case editrici straniere. In questo modo c'è il pirla (cioè io!!) che si compra prima l'edizione inglese, poi l'edizione americana completa perchè gli piace il cofanetto, e poi si compra l'edizione Italiana per finire la saga sulla propria libreria. Se non è marketing questo! E in tutto questo non è che mi viene da accusare la Rowling, anzi forse lei è proprio quella che ha meno voce in capitolo... Il processo di scrittura e pubblicazione di un libro è talmente lungo e talmente complicato che lo scrittore esce un po' fuori nelle fasi finali di lancio. Sono tutti aspetti in mano alle case editrici e ai loro legali. Pensa che la Rowling manco ha scelto la data del 21 luglio! Pensa a quanti capitoli sono stati tagliati dal suo editore! Quel che è certo è che il manoscritto è stato consegnato a fine gennaio e da allora l'enorme macchina finanziaria si è messa in moto.
Poi sarò ingenuo, ma se fossi uno scrittore il segreto totale lo terrei, solo per far provare l'emozione della sorpresa e del colpo di scena al mio lettore. Era molto facile fare anticipazioni con un libro così, e l'operazione "segretezza estrema" (a parte tutte le cag**e che circolano sul web) è perfettamente riuscita. Ci guadagna la Rowling, ci guadagna la Bloomsbury, ma soprattutto ci guadagno io...

Anonimo ha detto...

anche secondo me sarebbe stato bello se JKR avesse fatto "il bel gesto" di permettere a tutti i paesi di tradurre ed editare le i libri nelle varie lingue. Penso che però non sia tutta sua la responsabilità di questa scelta, ma che anche lei debba sottostare a contratti editoriali. In questo mondo purtoppo la disonestà dilaga ed il rischio di "fuga" di notizie era veramente tanto alto. Se era tecnicamente possibile senza perdere per strada l'opera, penso che una uscita simultanea globale in tutte lingue in tutto il mondo sarebbe piaciuta a tutti: editore autore e lettori.

Anonimo ha detto...

manca un giorno..e dopo tutto questo tempo passato ad immaginare, ipotizzare e ragionare, sapremo se abbiamo avuto ragione o no, se abbiamo sparato una marea di cavolate o se in quelcosa ci abbiamo azzeccato..!!
ripeto che ci metterò molto a leggere il libro in inglese, quindi credo che per un bel pò non entrerò in questo blog!
nonostante questo devo ringraziare, primo su tutti Palantir, insostituibile..colui che ha creato questa meraviglia di blog, e ha aiutato tutti noi a fermarci, ragionare insieme e crecare di prevedere le mosse di JKR, ma soprattutto ci ha permesso di confrontarci l'un l'altro, un pò conoscerci..!
grazie Palantir, davvero..non so veramente come poterti ringraziare per questo blog..un punto di ritrovo per gli appassionati del mondo di Harry Potter..si perchè io mi sono affezionata a quel mondo, e quindi di conseguenza mi sono affezionata anche a voi!
grazie anche a tutti i commentatori..
grazie a giada e ai suoi articoli riportati qui che hanno sicuramente aiutato molissimo..
veramente..grazie mille a tutti!!!!!
un bacione Marta

Anonimo ha detto...

Palantir complimenti per il blog.
è magnifico,hai saputo tenerlo lontano da tutta quell' immondizia di Spoiler.è stato bello ipotizzare,sognare su Harry con te.Chissà che le nostre supposizioni si avverino....
Ci hai stupito con le tue ipotesi,ma qualche volta anche noi ti abbiamo stupito con le tue.
L' amore per questa saga ci ha fatto restar uniti contro gli spoiler,abbiamo vinto una battaglia.COMPLIMENTI....!!!!!
Jimbo

Palantir ha detto...

Grazie a voi tutti.
E chissà che, mentre costruivamo un'apologia dell'amicizia, non ne abbiamo creato una anche noi.