giovedì 11 dicembre 2008

identificazione

La Rowling, almeno in HP 1-5, adotta coerentemente il punto di vista interno di Harry.

In questo modo il lettore si abitua a vedere il mondo dal punto di vista di Harry. A meno che Harry gli sia proprio antipatico (ma allora non arriva oltre il primo volume), finisce con l'identificarsi con lui, più o meno consapevolmente.

L'identificazione con il personaggio non comporta necessariamente che si approvi tutto quello che fa. Piuttosto, costringe a sospendere il giudizio. Nessuno può giudicare se stesso. Il lettore, identificato con Harry, non può giudicare Harry. Il lettore non sta continuamente a chiedersi se Harry è buono o cattivo: semplicemente, sta dalla sua parte. Non vuole che Harry si salvi perché è bravo e buono, vuole che si salvi e basta. L'istinto di conservazione di Harry viene fatto proprio dal lettore.

Se, prima della fine, il lettore deve esprimere un giudizio su Harry, occorrerà che, almeno per un momento, si distacchi dal suo punto di vista.

Quando accade ciò?

Nessun commento: