lunedì 6 agosto 2007

impressioni (spoiler)

Ormai è tempo di condividere alcune impressioni suscitate dalla lettura di The Deathly Hallows.

Senza ancora addentrarmi nella discussione dei contenuti della trama, posso anticipare che gli ultmi capitoli del libro sono avvincenti. Dal "racconto del Principe" fino allo scontro finale è difficile interrompere la lettura: la tensione è tale che non lo consente. Meglio ancora, gli avvenimenti si snodano con una sorta di necessità intrinseca. Non c'è nulla di gratuito o di inutile. Finisce come finisce per forza di cose.

Il faccia a faccia fra Harry e Voldemort, poi, ha una grande potenza. Sembra di avvertire la forza della verità che lacera il velo delle menzogne e la forza della libertà che abbatte la tirannia.

Ciò detto, posso anche aggiungere che alcune sottotrame mi sono parse inutilmente complicate e alcune magie un po' cervellotiche. Il dubbio che sorge è che alcuni effetti magici servano solo a superare un ostacolo. Ma l'ostacolo allora a che serviva? Mi sembra che il libro avrebbe avuto maggiore unità se fosse stato più breve.

Ma forse questi sentieri laterali andavano imboccati allo scopo di restare un po' più a lungo in compagnia di personaggi cui ormai ci siamo affezionati. E così si giustificano appieno le pagine in più.

E poi, tutto è bene quel che finisce bene...

23 commenti:

Anonimo ha detto...

Pur essendo ancora nella fase in cui mi sarebbe necessario discutere alcuni passaggi della trama che non mi sono chiari, capisco che ancora non tutti avranno terminato di leggerlo (o addirittura di ri-leggerlo, come Palantir).Quindi mi astengo dai dettagli. L'impressione generale è positiva, come ho già detto altrove. Sicuramente eccezionale la tensione dal Racconto del Principe in poi. Sconvolgente, e ben giocato, il sospetto che grava intorno a Dumbledore durante tutto il libro (e non tanto per i supposti peccati di gioventù, ma proprio circa la sua lealtà verso Harry, sulla quale si potrà discutere). La parte centrale (i trasferimenti di luogo in luogo senza combinare granché) forse è potratta un po' oltre il necessario. Ma non è lo stesso Harry a chiedersi ed a chiedere perché "averla fatta tanto complicata"? La risposta a questa domanda influenzerà l'opinione sulla lealtà di Silente: mentore o burattinaio?

Anonimo ha detto...

Per favore,
per evitare di tagliar fuori del tutto chi dsidera curiosare senza rovinarsi la sorpresa, potete continuare a inserire "spoiler" nel titolo dei commenti che non devono essere letti da chi non ha ancora terminato la lettura?
Grazie

Anonimo ha detto...

Sono di nuovo io, Danfry. Siccome diversamente dai più, a quanto pare, posso ancora rggiungere un pc, provo a condividere alcune riflessioni sulla dinamica complessiva della relazione fra Harry e Voldemort. Confido nella moderazione di Palantir affinché non venga pubbicato nulla di prematuro.
Per valutare la concatenazione logica dei fatti come descritti da JK Rowiling, sto provando a immaginare scenari in parte diversi da quelli descritti dall'autrice. Per esempio mi chiedo: cosa sarebbe successo se nel cimitero alla fine del IV oppure al Ministero alla fine del V Voldemort fosse riuscito a colpire Harry con l'Avada Kedavra? In quel momento la protezione di Lily già scorreva nelle sue vene, ma Harry combatteva per salvarsi: la maledizione si sarebbe di nuovo ritorta contro Voldemort lasciando Harry indenne? Oppure sarebbere "morti" entrambi? (con tutti i limiti alla morte dati dagli horcrux all'epoca in circolazione. E, a questo proposito, sarebbe stato rilevante che Voldemort, rubando il sangue di Lily, ha legato o vincolato Harry alla vita mentre lui viveva -VII TDA King Cross? -salvo errore di traduzione ovviamente). La disponibilità al sacrificio di Harry, doveva servire a ottenere esattamente quale risultato: conferire agli oppositori di Voldemort una protezione analoga a quella di Lily verso Harry oppure consentire a Harry di morire salvandosi? E mentre è chiaro che nel primo caso il meccanismo avrebbe operato nello stesso modo del sacrificio di Lily (anche se nel VII nessuna maledizione si ritorceva contro Voldemort, ma si limitava a non colpire il bersaglio), nel secondo, in che modo le due situazioni sono una conseguenza dell'altra(disponibilità al sacrificio e salvezza)? E se Harry avesse affrontato Voldemort nella foresta, ma si fosse difeso e avesse avuto la peggio, cosa sarebbe successo?
E ancora: C'è una ragione per aver 'lasciato' Nagini per ultima? Forse dare un'ultima possibilità di redenzione a Voldemort? Ma allora cosa ha salvato Voldemort nella Foresta: Nagini o la protezione di Lily che scorreva nel suo sangue?
Infine: Perché lo scontro finale non poteva che avvenire fra Harry e Voldemort per essere efficace? Cosa sarebbe successo se, per esempio durante la battaglia di Hogwarts, qualcuno che non fosse Voldemort avesse colpito Harry con l'Avada Kedavra?
Rispettivamente: davvero, e se sì perché, solo Harry aveva il potere di uccidere Voldemort? Una volta eliminati tutti, e dico tutti, gli horcrux, un Voldemort privo di "ricambi" colpito da un qualsiasi Avada Kedavra, lanciato da chiunque, non sarebbe comunque morto definitivamente? Possibile che solo Harry possieda quell'unica capacità di amare in grado di sconfiggere Voldemort? Io penso di sì e che il libro riesca a dimostrarlo...
Perché non provare ad esaminare il VII, in particolare i capitoli Il racconto del Principe, King Cross e La falla nel Piano, alla luce di alcuni vecchi post, quali per esempio "Il segreto di Silente" "Lampo di trionfo" e "Cos'ha Harry di speciale?". A me è servito tantissimo.
Lo so ho scritto troppo e convulsamente. Perdonatemi. D'ora in poi mi impegno soprattutto a leggere disciplinatamente.

Palantir ha detto...

Danfry, hai fatto un grosso lavoro! Preferisco pubblicarlo tutto, a costo di aggiungere al titolo principale l'avvertimento che i commenti contengono "spoiler".

Anonimo ha detto...

Questo commento non contiene spoiler ma solo un'indicazione: ho trovato un forum in lingua inglese, RISERVATO ESCLUSIVAMENTE A CHI HA FINITO DI LEGGERE TDA,
che, fra alcune stupidaggini ma non poi molte, fornisce spunti interessanti e approfonditi, nonché soluzioni fantasiose ed efficaci. Si tratta di www.neoseeker.com/forums/34976/t951521-discussion-for-all-those-who-have-read-deathly-hallows-spoilers.
Buon divertimento, e fatemi sapere se ne trovate altri.

Fuinumir ha detto...

Devo rielaborare un po' le idee, poi posterò qualcosa di sensato. Comunque la trama è molto robusta e avvincente, e trovo giustificazioni a tutte le scelte fatte dalla Rowling, anche alla parte centrale del libro.
Sapete quella sensazione del tipo "Ma quando partono i buoni?"???? Per me è stato un pezzo molto importante, dove si sono visti i vari spostamenti dei Mangiamorte e l'impossibilità da parte dell'ordine di fare qualcosa... In fondo erano rimasti senza guida... Comunque un libro veramente ben fatto, io credo sia il migliore della serie, ma questo si sa, è un fatto puramente soggettivo!

Luigi Vassallo ha detto...

Le mie uniche perplessità sono dovute a ciò che Dumbledore sa di Harry, cioè che Harry è una "specie di Horcrux". Come fa a saperlo? è una sua teoria o lo ha scoperto in qualche modo? Ma forse deriva da una mia non attenta lettura dei passaggi chiave...
Infine ho due perplessità "morali". Una è il fatto che alla fin fine quello che fa Dumbledore è una specie di eutanasia, facendosi finire da Snape, come se il fatto di togliere la vita a qualcuno che è già condannato a morire, non avesse rilevanza morale, anzi fosse una cosa buona, un atto meritorio. L'altra è che Harry nel corso del libro usa due volte gli incantesimi senza perdono l'Imperius e il Cruciatus, e questo è come una macchia nella sua condotta, che non viene spiegata nè commentata.
Che ne dite?

Luigi

Palantir ha detto...

Caro Luigi, capisco le perplessità morali, che immagino solelvate specialmente dalle parole che, nel ricordo del Principe, vengono usate da Dumbledore/Silente per persuadere Piton. Ma quelle parole mi sembrano un esempio di understatement. Silente evita di menzionare che la guerra è scoppiata. Non è lo stesso uccidere un malato in tempo di pace, e uccidere in tempo di guerra. Questo vale per Silente e anche per Harry, direi.

Luigi Vassallo ha detto...

OK, sul fatto che uccidere un malato in tempo di guerra sia diverso che ucciderlo in tempo di pace posso concordare... anche se non sono completamente convinto. Eppoi rimane la questione degli incantesimi senza perdono: Ha fatto bene Harry ad usare la maledizione imperius per entrare nella Gringotts? se ha fatto bene ed è un incantesimo che si può usare, perché non lo usava anche prima? Se invece ha fatto male rimane lì come una questione lasciata aperta... comunque, queste considerazioni nascono proprio a voler tirare fuori tutte le possibili contraddizioni di JKR. Nel complesso il suo settimo libro è davvero gradevole da leggere.
Provando a raccontare la trama di HP ad amici digiuni di questo tema ho fatto una grande fatica: in effetti certe questioni racchiudono una immane complicazione difficile da spiegare a chi come noi non si sia preso la briga di leggersi le migliaia di pagine della saga!

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti!
Ho finito di leggere il libro, ieri, è molto bello, credo sia il migliore della saga.
Conclude degnamente gli altri libri e li fa quasi sfigurare..
Ci sono molte cose da discutere, D.H. merita senz'altro molte riletture.
Tante cose mi hanno sorpeso, ad ogni modo, bello, bellissimo libro! Per Luigi: già alla fine del secondo libro Silente dice ad Harry che Voldemort ha lasciato in lui un pezzo di sé.
Le maledizioni Imperius e Crociatus scagliate da Harry per me completano pienamente il personaggio; è tutto il libro ad essere basato su questo ribaltamento, ovvero il lato oscuro dei personaggi buoni (Harry, Silente, ma anche Molly e la Mc Granitt usano maledizioni senza perdono), e sul lato Buono dei personaggi cattivi ( soprattutto Minus, i Malfoy, Grindenwall e ovviamente Piton, l'ambiguo per eccellenza).

Palantir ha detto...

Caro Luigi, non so le descrizione dell'uccisione di Silente come uccisione di un malato in tempo di guerra sia adeguata. Si tratta di uccisione nel corso di un combattimento molto complesso, in cui Piton, agente doppio che lavora per Silente, salva la vita di Draco e la propria copertura, e di conseguenza la capacità di continuare a proteggere Harry, sparando sui suoi. Nel fare questo, spara su chi sta già morendo, cioè Silente, che è pronto ad affrontare la morte.
Un'azione simile viene compiuta di Piton quando passa a voldemort l'informazione sulla data della partenza di Harry. Ci saranno caduti, come conseguenza. Ma la guerra è in corso.

Anonimo ha detto...

Ho letto il libro l'altra settimana, è davvero molto bello, l'apice della serie.
Un libro da rileggere molte volte..
Secondo me una chiave interpretativa del libro è che esso mette in luce i lati Oscuri dei personaggi buoni e i lati buoni dei personaggi cattivi.
Da un lato Harry, Molly, Silente compiono o hanno compiuto azioni inaspettate, e parimenti Piton, i Malfoy, Grindenwall, Kreacher e Peter Minus ci sorpendono.
C'è molto da discutere e da commentare.

Anonimo ha detto...

Tornata adesso da una settimana fuori, sono contenta di vedere che stanno arrivando più numerosi i riscontri e si stanno svelando aspetti espliciti della trama, con nuovi interessanti spunti di discussione che, come spesso capita con HP, esulano dalla storia in senso stretto toccando invece temi forti quali Eutanasia e Morale. Significa che siamo ormai quasi tutti pronti a partire senza più freni?

Anonimo ha detto...

Mi piacerebbe il vostro parere su due particolari: 1)in quanto discendente di un Peverell, è Harry alla fine davvero erede di Salazar Serpeverde e quindi, di fatto, imparentato con lo stesso Voldemort? (2)Qualcuno può dirmi come faceva Harry a sapere quale fosse il Patronus di Lily, cosa che gli ha permesso di capire il significato di quello di Snape?(The flaw in the Plan,p.593 bloomsbury adulti). Grazie.

Anonimo ha detto...

Palantir sono Jimbo.Ho finito il libro,ma non sono riuscito a capire il perchè Draco Malfoy possedeva l' Elder Wand ed Harry ne è entrato in possesso senza uccidere il vecchio proprietario. Rispondi per favore sono davvero perplesso.Grazie dell' attenzione.

Palantir ha detto...

Caro Jimbo,
non penso che Draco Malfoy abbia mai acquisito la Elder Wand. Piuttosto, aveva acquisito il diritto di usarla, disarmando Silente alla fine del Principe Mezzosangue. Da allora, la Elder Wand sa di essere stata sconfitta dalla bacchetta di Draco e riconosce in essa la sua vincitrice. A sua volta, Harry riesce a battere Draco, cosicché la bacchetta di Draco riconosce in Harry il suo nuovo padrone. Quando la Elder Wans incontra la bacchetta di Draco, ora divenuta di Harry, si assoggetta ad essa.

Palantir ha detto...

Danfry,
scusami del ritardo. Non penso che Harry sapesse che forma aveva il patronus di Lily: penso che lo scopra dalla memoria di Piton, quando arriva al momento in cui Piton svela a Silente quale sia il suo patronus.

Anonimo ha detto...

Sul fatto di essere Draco il True Master della Elder Wand: non sono del tutto d'accordo con Palantir, poiché secondo me il punto fondamentale è che per diventare il True Master non è necessario uccidere l'avversario, bisogna sconfiggerlo (è ciò che Harry chiede a Ollivander di confermargli). Draco ha affrontato e ha battuto Silente disarmandolo della Elder Wand ed è quindi diventato a tutti gli effetti il True Master. Invece Piton, che ha ucciso Silente, non lo è diventato, perché non lo ha sconfitto: ha eseguito un suo ordine. Più sottile è la ragione per cui Harry è diventato il True Master: Harry ha sì affrontato e battuto Draco (Malfoy's Manor)ma non lo ha disarmato della Elder Wand, gli ha sottratto la sua solita vecchia bacchetta. Sembra quindi che per guadagnare l'alleanza della Elder Wand sia necessario e sufficiente "battere" il True Master attuale , comunque ciò avvenga, e non la Elder Wand stessa. Guadagnare l'alleanza della Bacchetta Imbattibile è un fatto che prescinde il possederla materialmente, ha più a che fare con una concessione di complicità da parte della Elder Wand a chi si è mostrato più valoroso.
Patronus di Lily: si è trattato quindi di un'intuizione che Harry ha avuto dal contesto della scena nel pensatoio. Ok grazie per il chiarimento, temevo mi fosse sfuggito qualcosa nel testo.

Palantir ha detto...

Danfry, provo a spiegarmi meglio: la mia idea è che il modo di diventare legittimo padrone (true master) di una bacchetta altrui è sconfiggere chi la possedeva. Questo però non dovrebbe valere solo per la Elder Wand, ma per tutte le bacchette.
Per questo la bacchetta di Hermione non funziona per Harry, e invece la bacchetta di Draco funziona.
Ora, la domanda è: è la bacchetta di Harry che sconfigge la Elder Wand usata da Voldemort, oppure è Harry indipendentemente dalla bacchetta? Nel secondo caso mi sembra inutile scervellarsi sulla bacchetta; nel primo, invece, occorre domandarsi quando mai Harry ha guadagnato la supremazia sulla Elder Wand. Una volta che ha disarmato Voldemort, diventa chiaro che Harry è l'unico che può usare la Elder Wand. Ma dopo la vittoria la supremazia non serve più a sconfiggere Voldemort; serve invece a impedire che altri usino ancora la Elder Wand (come potremmo chiamarla: Bacchetta Anziana? Bacchetta Maggiore?). Il problema è che prima di disarmare Voldemort Harry non ha ancora sconfitto nessuno che usasse la Elder Wand. Invece la bacchetta usata da Harry ha disarmato Silente della Elder Wand. Mi sembrerebbe congruente attribuire a quella bacchetta la funzione di guadagnare a Harry la supremazia sulla Elder Wand. Si tratterebbe di una proprietà transitiva della supremazia: se X ha la supremazia su Y, e Y ha la supremazia su Z, allora X ha la supremazia su Z.
Quasi quasi bisognerebbe spostare questa discussione in un post apposito.

Anonimo ha detto...

Ti seguo e mi pare che non stiamo affermando tesi contrapposte: a sconfiggere Voldemort è il combinato disposto da Harry+bacchetta ex Draco vs Elder Wand. Ma perché dici che Draco non è mai diventato il True Master? perché non ha avuto il possesso materiale della bacchetta? Comunque penso che sia un argomento che meriti un post ad hoc e quindi qui mi fermo.
Anzi immagino che potrebbe essere il primo lavoro del dopo vacanze, individuare gli argomenti che meritano di diventare Titoli di Post specifici. Il libro ne merita parecchi ed il tempo non è molto se a fine settembre si vuol cedere il passo al Signore degli Anelli!

Anonimo ha detto...

Il termine Elder Wand ha una sfumatura intraducibile in italiano, perché "elder" può avere due significati. Infatti "elder" può voler dire sia "più vecchio" che "sambuco" (e noi sappiamo che il tipo di legno usato è importante al fine delle proprietà della bacchetta).
Per la questione del Master, bisogna ricordarsi che è la bacchetta che sceglie il mago.
Harry Potter strappa di mano la bacchetta a Malfoy e ne diviene il proprietario. Avendo la bacchetta di Malfoy sconfitto la Elder Wand (ma concedetemi di dire che fa molto più figo il termine "Death Stick"), Harry Potter "assorbe" dalla bacchetta stessa il titolo di Master. Come dice Ollyvander, non è solo la bacchetta ad impararare dal mago, ma anche il mago ad impararare dalla bacchetta.
Questa è secondo me la dinamica con cui Harry Potter è divenuto il Master della Elder Wand.. tuttavia è da vedere se ciò sia stato l'elemento chiave della sua vittoria.

Palantir ha detto...

Danfry, mi pare che ci siamo chiariti. L'unica cosa è che io non scrivevo che Draco non è mai stato true master, ma che non ha mai acquisito la Elder Wand, nel senso che non ci ha mai messo su le mani. Di qui argomentavo che, visto che era true master, ne consegue che si può diventare true master di una bacchetta senza mai toccarla.

Anonimo ha detto...

Ok, perfettamente allineati. D'altra parte questo è uno dei passaggi più ostici da capire.